LE FIABE AMOR DI SALE IL PIFFERAIO MAGICO IL PRINCIPE RANOCCHIO
IL RE PORCO LA BABA JAGA IL NEGROMANTE LA PENNA DEL GRIFONE
PETROSINELLA LA GATTA CENERENTOLA IL PESCIOLINO D'ORO
AMOR DI SALE
FIABA POPOLARE DELLE MARCHE
C'era una volta un re che aveva tre figlie, che amava moltissimo, essendo rimasto vedovo. Un giorno chiese alla primogenita:
Come mi ami, figlia mia?
E la ragazza rispose:
Padre mio, ti amo come il miele.
Il re fu felice della sua risposta e la benedisse; poi chiese alla secondogenita: E tu come mi ami, figlia mia?
La ragazza rispose: Come lo zucchero, padre mio.
Il re, assai felice della risposta, le augurò tutto il bene del mondo. Infine pose la stessa domanda alla figlia più piccola, la quale rispose di non poterlo paragonarle al miele e allo zucchero, già indicati dalle sorelle, ma di amarlo come il sale, che dà sapore ai cibi.
Il padre si arrabbiò e la cacciò via da casa.
La ragazza, sconfortata, cercò un rifugio per la notte, girando da un paese all’altro, finché arrivò alla corte di un altro re.
La custode del castello, che cercava una nuova serva, le propose un lavoro, in cambio di vitto e alloggio. La ragazza si fece apprezzare per le sue abilità nel cucinare e per i suoi bei modi. Anche la regina ne fu incantata e le si affezionò.
Un giorno il re e suo figlio partirono per la guerra. Il principe fu ferito e riportato alla reggia. la regina chiese alla ragazza di curarlo. Il principino apprezzò la ragazza per la sua dolcezza e la sua modestia e se ne innamorò.
Non appena guarì, disse alla madre che voleva sposare la serva. Il re e la regina, inizialmente, furono scontenti perché avevano sperato di vederlo sposato a una ragazza nobile ma, vedendolo così innamorato, accettarono. Fur organizzato un grandioso pranzo di nozze, a cui furono invitati tutti i regnanti e le loro famiglie.
Fu la sposa ad organizzare il pranzo: scelse le più squisite portate, ma spiegò alle cuoche che dovevano preparare a parte le pietanze per un invitato speciale.
Il pranzo fu un vero successo. Tutti erano estasiati dalle prelibatezze che venivano loro portate, tranne un re, che non provava gusto per nulla (perché a lui venivano portate le pietanze con zucchero e miele, senza sale, per ordine della sposa).
Quel re vedeva tutti deliziati da quei cibi che invece a lui apparivano disgustosi. Alla fine scoprì che solo nei suoi piatti mancava il sale e chiese spiegazioni. A quel punto la sposa si alzò, dichiarò di essere la figlia di quel re; raccontò che il padre aveva chiesto a lei e alle sue sorelle quanto lo amassero e che le sue sorelle avevano risposto di amarlo come lo zucchero e come il miele e che lei lo aveva paragonato al sale. Disse di essere stata scacciata per questo e di aver voluto far capire al padre il suo errore.
Il re suo padre, che finalmente la riconobbe, ammise il suo errore e le chiese perdono. Tutti ripresero felici a mangiare e vissero tutti felici e contenti.