IL PESCATORE E IL GENIO
(Liberamente tratto da “Le mille e una notte”)
C’era una volta un pescatore vecchissimo, così povero, che appena guadagnava di che mantenere la famiglia. Un giorno, mentre pescava nel fiume, trovò nelle reti un vaso di rame giallo, era chiuso e suggellato col piombo.
— Io lo venderò al fonditore, e col denaro comprerò del cibo.
Prese il suo coltello, l’aprì e ne uscì un fumo densissimo, da cui si formò un Genio che era un vero gigante.
Il Genio, guardando il pescatore con aria fiera, disse: - Io sono uno spirito ribelle che si oppose alla volontà di Dio. Io mi rifiutai e per punirmi mi chiuse in questo vaso di rame, e impresse sul coperchio di piombo il suo sigillo. Infine ordinò di gettarmi in mare.
Durante la mia prigionia giurai che se qualcuno mi liberava, lo avrei ucciso senza pietà. Ordunque, scegli come vuoi ch’io ti uccida.
Poiché la necessità aguzza l’ingegno, il pescatore immaginò uno stratagemma.
— Ma prima ch’io scelga un genere di morte, vorrei sapere se effettivamente eravate in questo vaso; osereste voi giurarlo nel gran nome di Dio? Questo vaso non potrebbe neanche contenere uno dei vostri piedi; come può esser mai che il vostro corpo vi sia stato chiuso intero?
— Eppure io ti giuro, ch’io vi era come tu mi vedi. E non mi credi tu?
— No – disse il pescatore – e non vi crederò affatto, salvo che non me lo facciate vedere.
Allora il corpo del Genio, mutandosi in fumo, si stese sul mare e sulla riva, e poi, raccogliendosi, cominciò a rientrare nel vaso finché non restò più nulla al di fuori.
Tosto ne uscì una voce che disse:
— Ebbene, incredulo pescatore, eccomi nel vaso; mi credi tu ora?
Il furbo pescatore prese il coperchio di piombo e chiuse prontamente il vaso.
— Genio – gli gridò – scegli di qual morte vuoi ch’io ti faccia morire.
Il Genio irritato fece tutti gli sforzi per uscire dal vaso, ma non gli fu possibile. Allora disse al pescatore:
— O pescatore, apri il vaso, dammi la libertà, e ti prometto che sarai contento di me.
— Tu sei un traditore – rispose il pescatore – io perderei la vita se mi fidassi di te.
E gettò il vaso di rame col Genio nel punto più profondo del fiume.