CAMILLE CLAUDEL E AUGUSTE RODIN – Una tormentata storia d’amore
Camille Claudel nacque nel 1864 a Villeneuve-sur-Fère, nella regione della Champagne.
La bambina ebbe tormentati rapporti con la madre, di rigidi principi morali incapace di manifestare i suoi sentimenti.
Fu molto legata al padre e ad uno dei suoi frateli, lo scrittore Paul Claudel, il quale definì infelice la propria famiglia, anche a causa del carattere anaffettivo della madre.
Fin dall’adolescenza Camille scoprì la sua vocazione per la scultura. Iniziò precocemente a modellare diverse figure in argilla. Chiese ai familiari (in particolare al fratello Paul) di posare per lei. Attinse ai libri della ricca biblioteca paterna, lesse molto ed ebbe una vivace e ricca cultura.
Lo scultore Alfred Boucher fu talmente impressionato dal talento della ragazza da proporsi come suo insegnante. Dopo qualche anno Boucher si recò in Italia e raccomandò Camille come allieva ad Auguste Rodin, ancora poco conosciuto.
Auguste Rodin, nato a Parigi nel 1840, aveva sposato Rose Beuret, donna rozza e di scarsa cultura, che fu la compagna di tutta la vita e da cui ebbe un figlio. In quel periodo non aveva ancora conosciuto il successo. A partire dal 1880 ricevette importanti incarichi. Realizzò Il pensatore, che era la personificazione ideale di Dante e Il bacio, ispirato alla vicenda di Paolo e Francesca.
Rodin riconobbe subito lo straordinario talento della giovanissima Camille e le affidò nel suo atelier le mansioni di modella e di sbozzatrice. Camille era molto bella. Il fratello Paul così la descriveva: Una fronte superba e occhi magnifici, di un blu così profondo e così raro che si può trovare soltanto nei romanzi.
Camille e Auguste divennero appassionati amanti e si ispirarono a vicenda nel creare immortali capolavori scultorei. Camille spesso realizzava alcune parti (mani e piedi) delle sculture di Rodin, ma lo scultore si attribuiva ogni merito.
I due vissero per anni nella stessa villa in cui avevano già abitato George Sand ed Alfred de Musset al tempo della loro storia d’amore. Intanto Rodin diventò sempre più celebre; anche Camille scolpì i suoi capolavori.
Per qualche tempo la loro fu una storia d’amore felice.
Nel frattempo lei rimase incinta ed interruppe la gravidanza. Successivamente la loro relazione divenne problematica. Camille aveva sempre sperato di poter finalmente sposare Auguste ed evitare sotterfugi per evitare di rendere scandalosa la loro unione. Ma Rodin non volle sposarla, pur amandola. I legami artistici fra i due si allentarono senza interrompersi del tutto.
Dalla rottura della relazione Camille uscì distrutta. Andò a vivere per conto proprio, affrontando notevoli difficoltà economiche.
Conobbe il giovane compositore Claude Debussy ed ebbe con lui un’affettuosa storia, ma si sentiva ancora legata al ricordo di Auguste. Dopo due anni smise di frequentarlo. Probabilmente Camille non riusciva ad abbandonarsi al rapporto sentendosi, in fondo, ancora legata a Rodin. Cominciò a soffrire di ossessioni: temendo che Rodin volesse impossessarsi delle sue opere, ne distrusse alcune col martello; immaginava anche che egli la facesse spiare per rubarle le idee.
SCULTURE DI CAMILLE CLAUDEL
Cominciò ad isolarsi e vivere da sola con i suoi gatti. Le sue condizioni mentali peggiorarono. La sua famiglia non mostrò alcuna comprensione. Il fratello Paul, che si era frattanto convertito al cristianesimo, la bollò come peccatrice. Nel 1913, morto il padre, fu internata in manicomio, dove rimase rinchiusa per trent’anni fino alla morte, avvenuta nel 1943. Così la ricordò suo fratello Paul, riassumendo l’amara vicenda della sua vita: Mia sorella Camille aveva una bellezza straordinaria ed inoltre un’energia, un’immaginazione, una volontà del tutto eccezionali. E tutti questi doni superbi non sono serviti a nulla; dopo una vita estremamente dolorosa, è pervenuta al fallimento completo.
Camille Claudel - Odile Ayral-Clause, Castelvecchi, 2020
Corrispondenza - Camille Claudel, Abscondita, 2020
La scultrice. Vita di Camille Claudel - Pia Rosenberger, BEAT, 2022
Sono come Cenerentola - Camille Claudel, Via del Vento, 2013
Una donna chiamata Camille Claudel - Anna Delbee, Longanesi 1988