Simon Bolívar, patriota, generale e liberatore del Venezuela, nacque a Caracas (Venezuela) il 24 luglio 1783, da una famiglia spagnola di origini aristocratiche. Rimase presto orfano di entrambi i genitori e fu affidato prima al nonno materno e successivamente agli zii. Fu educato da diversi insegnanti, Nel 1799 si trasferì a Madrid per proseguire gli studi.
Nel 1800 la sua vita cambiò definitivamente nella casa del marchese Jerónimo de Ustáriz y Tovar, dove visse per qualche tempo e dove conobbe María Teresa del Toro Alayza, di due anni più grande di lui e con la quale era imparentato.
Simón Bolívar descrisse Maria Teresa come "un gioiello senza difetti, prezioso senza calcolo". Anche Maria T. I due si innamorarono e si sposarono il 26 maggio 1802, nella chiesa di San José.
Come riferisce il famoso storico venezuelano Tomás Polanco Alcántara nella sua opera Simón Bolívar: “Bolívar, nel 1828, descrisse con queste parole la situazione emotiva ed emotiva in cui si trovò quando tornò in Venezuela nel 1802: « Allora la mia testa era piena dei vapori dell'amore più violento e non delle idee politiche ». In una lettera al suo amico Pedro Joseph Dehollain, gli disse che, grazie al matrimonio, era divenuto un "entità beata che cantava allegramente l'apice della sua felicità col possesso della sua Teresa". Teresa era il centro emotivo della vita di suo marito. Simon, da bambino, aveva dovuto rielaborare diverse perdite: prima la morte di suo padre e poi di sua madre e suo nonno.
Teresa era stata la prima persona a cui lo legava un forte sentimento di appartenenza. Con lei Simon sperava di condividere la vita, di formare finalmente una famiglia stabile e di mettere radici.
In occasione di un breve rientro in Venezuela nel 1803, la donna, che aveva solo 21 anni, si ammalò di febbre gialla e morì. L'evento traumatizzò Bolívar al punto che giurò sul Monte Sacro di non risposarsi mai più e che sarebbe rimasto fedele per tutta la vita all'unica donna che aveva amato.
Bolívar mantenne la promessa di non risposarsi. Il dolore causato da questa morte inaspettata e prematura lo portò a evitare qualsiasi legame radicale in futuro. Disse a Peru de la Croix: «Amavo molto mia moglie. L'ho persa e con lei la mia vita di dolcezza ...il dolore per un solo istante non mi lascia consolazione da cercare ...destino deplorevole e triste a cui mi trovo condannato».
Lo stato in cui si trovava era patetico. Era profondamente triste e sconsolato.
Scrisse lo storico venezuelano Luis José Silva Luongo, nell'opera Bolívar: «La morte inaspettata di María Teresa è un colpo duro e decisivo nella vita di Bolívar che lo immerge nel dolore più profondo... Ancora una volta incontra la sfortuna e sa come fare appello alla sua energia profonda per affrontarla e andare avanti. In futuro non darà più amore puro e permanente a nessuna donna, né nessuna di esse lo legherà definitivamente in futuro».
Costretto a rinunciare ai piaceri di una vita familiare, Simon indirizzò la sua vita agli affari pubblici, seguendo il «carro di Marte» invece dell'«aratro di Cerere». Nel 1828, parlando retrospettivamente della sua vita e della sua vedovanza, confessò: « Se non fossi rimasto vedovo, forse la mia vita sarebbe stata diversa. Non sarei diventato il generale Bolívar o il Libertador».
Altre donne furono presenti nella vita di Simon Bolivar, ma a nessuna di loro diede il suo amore come era accaduto con la moglie.
Prese parte attiva al rovesciamento del dominio spagnolo in Venezuela ( 1810 ) e alla sua proclamazione a repubblica (1811) e contribuì in maniera significativa all'indipendenza anche di altri paesi sudamericani, ottenendo il titolo di Libertador.. Fu presidente delle Repubbliche di Colombia, Venezuela, Bolivia e Perù ed è indiscutibilmente uno dei personaggi più rappresentativi della storia dell'America Latina. Da lui presero nome la moneta ufficiale del Venezuela, il bolivar e la nazione chiamata Alto Perù, da allora chiamata Bolivia, in suo onore. Morì nel 1830.
Vari film furono dedicati a Simon Bolivar e sua moglie. Tra questi, ricordiamo il film Libertador di Alberto Arvelo (2013), con María Valverde e Édgar Ramírez nei ruoli rispettivamente di Maria Teresa e di Simon.