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rosso
il cielo
nel tramonto serale
in modo struggente incanta
anima
PETIT-ONZE
Il PETIT-ONZE è una composizione breve di origine europea, la cui origine viene attribuita alla scuola del poeta e scrittore surrealista francese André Breton (1896-1966) In francese ONZE=undici, dunque "piccolo undici").
L'idea del poeta surrealista era quella di contrastare la magniloquenza della poesia del suo tempo e costruire un "albero" di parole: se si scrivono le parole al centro del foglio, in alto una, procedendo oltre due, tre e quattro, concludendo sempre con una sola parola, si ha un piccolo albero di parole col tronco.
Esempio (mio)
vento
mi racconta
segreti mi parla
bisbigli o echi sonori
amico
mare
ogni giorno
mi aspetta racconta
antiche storie di marinai
sempre
N.B. Sul web è presente anche una versione, assai meno accreditata, di petit-onze con una struttura sempre di 11 parole su 5 righi, suddivisi in 1-4-3-2-1.
Questo componimento non tiene conto del numero di sillabe (a differenza di quelli orientali); inoltre non ha rima: viene realizzato secondo uno schema di suddivisione delle parole su 5 righi, per un numero complessivo di 11 parole.
ELFCHEN
L'ELFCHEN, che ha origini altrettanto recenti, con il suo altisonante nome tedesco è anch'esso un breve componimento costituito complessivamente da 11 parole (in tedesco elf=undici) suddivise su 5 righi, nella sequenza 1. aggettivo, 2. articolo e sostantivo, 3. descrizione, 4. riflessione. 5. verbo di conclusione.
L'elfchen, nella scuola primaria, offre un'importante risorsa di scrittura creativa: saper esprimere un pensiero compiuto, un'emozione con sole undici parole significa apprendere a leggersi dentro, a comunicare agli altri, a sentire e a far sentire.
Cercando su google la parola elfchen si ritrovano numerosi esempi di piccoli componimenti di bambini, costituiti da undici parole, spesso scritte con colori diversi.
La struttura di entrambi è la stessa:
1.o verso: una parola;
2.o verso: 2 parole;
3.o verso: 3 parole,
4.o verso:4 parole;
5.o verso: una parola.
In tutto 11 parole
farò
due passi
triste la casa
guardo la tua poltrona
vuota
Questo
mio gruppo:
un incontro poetico,
un confronto tra amici.
Haiku
notte
che splendore
brillano le stelle
le conto mi sento
piccola
Inverno
ho spalato
la neve davanti
alla casa ora aspetto
primavera
Gennaio
Le feste
Sono finite torno
Al lavoro mi serve
Riposo
vecchiaia
se penso
al lontano futuro
spero di ridere sempre
gioiosa
sempre
tanto lavoro
non smetto mai
ad un tratto resto
sola
ammalata
nel letto
mi rigiro spesso
in compagnia di pensieri
tristi
ricordo
il passato
mettendo in ordine
vecchio presepe di sughero
nostalgia
brindisi
alla salute
auguro tanto amore
il successo nel lavoro
auguri
ricordi
dell'infanzia
mettevamo la calza
la riempivi di sorprese
Befana
Natale
bei ricordi
guardiamo vecchie foto
tutti intorno al camino
Rimpianti
bambina
buttavo pigne
nel camino acceso
ricordo dei vecchi tempi
nostalgia
befana
cara vecchietta
riempiva le calze
aspettavamo tutta la notte
nostalgia
rivedrò
mio figlio,
che vive lontano
da tanti, troppi mesi.
Evviva!
Pasquetta:
bei cestini
preparati con amici-
le gite sulla spiaggia
rimpiango
Pasqua
Cari amici
vi auguro serenità
giorni felici, gioiosi, sereni
sempre
PER SAPERNE DI PIU'
http://www.albalibri.com/collane/dalmondo/piccolo.html
http://www.lua.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1735&Itemid=136
http://www.ilmandracchio.org/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=2260
http://www.youcanprint.it/anteprime_libri/ascari_contrari_anteprima.pdf
http://www.centrodivenire.net/cms/Atelier-Le-cose-importanti.html