ANTONINO ZICHICHI - Perché io credo in Colui che ha fatto il mondo, 1999 il Saggiatore
JOSE' SARAMAGO - Il Vangelo secondo Gesù Cristo, Feltrinelli 1997
GIUSEPPE RENSI - Apologia dell'ateismo
ERNEST RENAN - Vita di Gesù
PIERGIORGIO ODIFREDDI Perché non possiamo essere Cristiani e men che mai Cattolici, Longanesi 2007
ANTONINO ZICHICHI - Perché io credo in Colui che ha fatto il mondo, 1999 il Saggiatore
In quest’opera lo scienziato Antonino Zichichi sostiene che le leggi dell'universo scoperte dalla scienza non sono in conflitto con quelle imperscrutabili di Dio: "Non esiste alcuna scoperta scientifica che possa essere usata al fine di mettere in dubbio o di negare l'esistenza di Dio".
Richiamandosi a Galilei, Zichichi dimostra come fede e scienza non siano in contrasto l'una con l'altra, ma vadano considerate come doni distinti di Dio, espressioni delle due componenti di cui tutti siamo fatti: il trascendente e l'immanente. Siamo fatti di due componenti, una immanentistica e l'altra che trascende la realtà osservabile e riconducibile a verifiche scientifiche sicure. Zichichi si limita a trattare la sfera dell'Immanente, sia per parlare di cose che ha studiato e su cui ha dato contributi determinanti, sia perché la sfera trascendentale è di gran lunga più difficile e complessa da analizzare.
Le conquiste della scienza non oscurano le leggi divine, ma le rafforzano, contribuendo a risvegliare lo stupore e l'ammirazione per il meraviglioso spettacolo del cosmo, che va dal cuore di un protone ai confini dell'universo.
Secondo lo scienziato, l'uomo che ha Fede è fortunato, perché la Fede è speranza. L'uomo che abbandona questa speranza è un disperato.
Zichichi affida agli scienziati il compito di impegnarsi, in prima persona, affinché cresca nel mondo una nuova cultura che dia all'uomo un avvenire fondato sulla Libertà, l'Amore e la Fede.
Grazie a Galilei sappiamo che il mondo è retto da Strutture e Forze Fondamentali, che rappresentano la Logica del Creato. Tra tutte le logiche possibili, Dio ha scelto quella che gli scienziati cercano di decifrare, giorno per giorno, mediante gli esperimenti.
Nessuno di noi può dire perché Dio ha scelto questo insieme di leggi e non un altro. Per quasi duemila anni, nella filosofia e nella scienza il pensiero logico-rigoroso-astratto, privo di qualsiasi verifica sperimentale. Colui che voltò pagina fu Galileo Galilei.
Zichichi ha scritto questo libro per dare al lettore gli strumenti culturali per difendere la verità su alcuni temi di interesse collettivo.
Purtroppo, si fa credere a tutti che Scienza e Fede siano nemiche e che Scienza e Tecnica siano la stessa cosa. Si fa credere che la Scienza abbia scoperto tutto e che, se non scopre Dio, è perché Dio non esiste.
Per Zichichi né la Matematica né la Scienza possono scoprire Dio perché entrambe queste conquiste dell'intelletto umano operano nell'Immanente e non possono neppure avvicinarsi al Trascendente.
Il fascino della nostra esistenza sta nella simbiosi tra Immanente e Trascendente. Noi siamo testimoni di questa simbiosi. La Fede, sostiene Zichichi, è inestirpabile. Basta vedere come nei regimi dispotici nessuno riesca a cancellare l'uomo che prega. Non c'è contrasto tra Fede e Ragione.
L'Ateismo è una costruzione logica contraddittoria, che parte dalla negazione del Trascendente e affida tutta la sua credibilità al rigore logico nell'Immanente, ossia Matematica e Scienza, ma nessuna delle due possono dimostrare che Dio non esiste. La Scienza è sorgente di valori che sono in comunione, non in antitesi, con la Fede.
La scelta tra utensili di pace e ordigni di guerra non è di natura scientifica ma culturale. La Scienza è sorgente di valori. E tra i suoi valori ci sono la libertà di pensiero, la bontà e la generosità.
La Scienza non è potere politico. Scienza vuol dire leggere il Libro della Natura, non fare politica. La Scienza educa a riflettere, a giudicare in modo obiettivo, non emotivo. Essa si affida ai fatti, alle prove sperimentali riproducibili, non alle parole e alle formule astratte.
La Scienza insegna bontà e tolleranza intellettuali. Spiegare agli altri il risultato di una scoperta arricchisce lo scienziato e chi lo ascolta. La libertà di pensiero è di importanza vitale per la Scienza. Tra tutte le forme di materia vivente solo l’uomo ha avuto il privilegio di capire la Logica che regge l’universo. Zichichi, profondamente cristiano, afferma che l’uomo è stato fatto a immagine e somiglianza del Creatore di tutte le cose visibili e invisibili. Per leggere il Libro della Natura, scritto dal Creatore, bisogna essere liberi da qualsiasi pregiudizio. Occorre libertà intellettuale.
La Scienza, studiando l'Immanente in modo rigoroso, scopre una serie di verità, i cui valori non sono, secondo Zichichi, in contraddizione con la Verità Rivelata. A quattro secoli da Galilei, la Natura e la Bibbia sono entrambe opera di Dio. La Bibbia - diceva Galilei - è la parola di Dio. La Natura è invece la sua scrittura. La Scienza ha come obiettivo di capire ciò che Iddio ha scritto, usando il rigore della Matematica. Le Leggi Fondamentali della Natura, secondo Galilei, sono espresse da precise equazioni matematiche. Galilei riteneva che il compito dello scienziato fosse semplicemente leggere il Libro della Natura, scritto da Dio con caratteri matematici. La Bibbia è scritta in modo semplice, affinché tutti possano capirla e non ha lo scopo di spiegare com'è fatta la parte Immanente della nostra esistenza. Essa ha lo scopo di tracciare per l'uomo la via che conduce al Signore.
Il Libro della Natura ci rivela come è stato costruito il mondo, scritto in modo rigoroso, con caratteri matematici. Saperlo leggere vuol dire mettere a beneficio dell'uomo le leggi che reggono il Cosmo, ma Zichichi ribadisce che le leggi del Cosmo non sono in antitesi con la parola di Dio.
Compito della scuola è insegnare con pari impegno Linguaggio, Logica e Scienza, per consentire a tutti gli esseri umani di distinguere tra queste tre conquiste dell'umanità.
L'uomo è una delle numerose forme di materia vivente che esistono su questo pianeta, da cui differisce, secondo Zichichi, perché l'uomo è l'unica forma di materia vivente che riesca a concepire Dio.
Studiando gli animali è stato possibile scoprire che molti di essi sono sensibili alla musica. Alcune specie addirittura amano la pittura. La vera differenza tra uomo e animale consiste nel fatto che nessuna specie animale sente l'esigenza, il bisogno, di capire la Logica della Natura.
È stata la Natura a superare l'uomo in fantasia creatrice. Chi ha fatto il mondo, meglio di così non avrebbe potuto. L'Universo che ci circonda e di cui siamo parte è retto da leggi universali.
Non esiste fenomeno, galileianamente noto, quindi riproducibile, che non possa essere compreso quale manifestazione della Logica del Creato. Il mondo che ci circonda, dalle sue strutture più piccole - il cuore di un protone - alle sue estensioni più vaste - gli insiemi galattici – obbedisce alle stesse leggi, rigorose e immutabili, ossia le leggi della Logica della Natura.
Esiste un'attività, nell'Immanente, che permette la distinzione netta e profonda tra l'uomo e tutte le altre forme di materia vivente. Questa conclusione, secondo Zichichi, deve essere accettata anche da un ateo, in quanto si basa sulla forma più rigorosa che l'uomo conosca nello studio della materia., intesa come analisi immanentistica obiettiva della realtà materiale.
Il pensiero filosofico ha avuto tra gli obiettivi principali quello di rispondere alle tre domande:
1) cosa siamo;
2) da dove veniamo;
3) dove andiamo.
Le risposte a queste tre domande si articolano sia sulla sfera trascendentale che su quella immanentistica. L’errore della filosofia, secondo Zichichi, è stato quello di occuparsi di entrambe le componenti dell’esistenza umana, invadendo sia gli studi teologici che quelli scientifici di stampo galileiano.
Zichichi sostiene che, per tentare di rispondere alle tre domande, è necessario un atto di profonda umiltà intellettuale, riconoscendo i limiti della capacità intellettuale dell’uomo. La Filosofia ha preteso di avere la ricetta per risolvere tutti i mali del mondo, mentre la Scienza non lo ha preteso mai.
Zichichi analizza e critica le concezioni filosofiche di Hume, Kant, Marx e Popper. Critica ugualmente lo scientismo. Ciò che scopre la Scienza non potrà mai essere in contrasto con la morale. La Scienza non va confusa con la moderna tecnologia, che non segue princìpi etici.
Alle calamità naturali (terremoti, eruzioni vulcaniche, asteroidi e comete) l'uomo ha aggiunto quelli che lui stesso ha prodotto: bombe chimiche e nucleari. Gli scienziati devono impedire applicazioni tecnologiche finalizzate a scopi di morte. Tutto ciò che scopre la Scienza ha limiti ben precisi. La Scienza non ha scoperto tutto: esistono tuttora numerosi problemi insoluti, ma qualsiasi problema scientifico è poca, pochissima cosa se posto a confronto con l'esistenza di Dio.
Dio per i credenti è tutto: non può essere né matematico né scientifico né logico. Il miracolo è opera divina, destinato a essere creduto da coloro che hanno Fede. Pur essendo un dono di Dio, la Fede non deve essere in contraddizione con il rigore logico-matematico.
Se la Scienza fosse in antitesi con la Fede non dovrebbe esistere nemmeno uno scienziato credente.
Ci sono molti scienziati credenti. Non esiste alcuna conquista della Scienza che metta in dubbio o che neghi l'esistenza di Dio. Anzi, è proprio la Scienza ad avere dato all'uomo la sua più grande conquista nell'Immanente: le strutture logiche fondamentali della natura.
JOSE' SARAMAGO - IL VANGELO SECONDO GESU' CRISTO", Feltrinelli 1997
In questa nuova e inusuale riscrittura della storia evangelica, Saramago ci parla di un Gesù Cristo considerato esclusivamente come uomo, senza alcuna particolarità divina.
Egli è nato da un concepimento naturale (l'unione di Maria e di Giuseppe il falegname) e non condivide alcun privilegio con Dio, ma soffre a causa dei dubbi e delle sofferenze propri della condizione umana.
Sin da piccolo, come tutti i bambini, Gesù si mostra capriccioso e dispettoso, insolente nei confronti dei propri genitori. Anche l'adolescenza viene affrontata da Gesù con le tipiche problematiche che affrontano i suoi coetanei. Successivamente egli si unirà in un rapporto d'amore con Maria Maddalena.
Secondo Saramago Gesù è un uomo in carne ed ossa, capace di sentimenti, inconsapevole di portare sulle spalle il fardello del piano divino, desideroso di condurre una vita come tanti altri e non di essere un Profeta, un redentore e un Salvatore.
Saramago considera Dio come un'entità gelosa, egoista, desiderosa di potere ed assetata di sangue, che spiega a Gesù lo scopo della sua venuta sulla terra, perché gli occorre un uomo che sappia parlare agli uomini e far loro comprendere che non esiste altro Dio al di fuori di lui. Pertanto non si fa scrupolo di sacrificarlo sulla croce.
Dalla nascita a Betlemme fino al processo e infine alla morte sul Golgota. Saramago affronta le esperienze descritte nel Vangelo secondo una sua personale visione critica e logica, che gli impedisce di credere nei miracoli, ma lo pone immediatamente sullo stesso livello di Gesù, in balìa della volontà di potenza di un Dio indifferente al dolore che provoca in Gesù e nell'umanità.
Sul Golgota, giunto alla fine del suo martirio, volgendo gli occhi al cielo, Gesù, facendo riferimento a Dio, dirà: "Uomini, perdonatelo perché non sa quello che ha fatto".
Anche il diavolo viene rivisto con occhi nuovi: costretto a fare quello che fa, dimostra pietà per la condizione umana.
GIUSEPPE RENSI - Apologia dell'ateismo
Secondo Rensi la causa dell'ateismo si fonda sul concetto di Essere. Che cosa è Essere? Essere significa ciò che si può vedere, toccare, percepire. È soltanto ciò che può essere visto, toccato, percepito. Quando si dice che è solo ciò che può essere percepito, la cosa che è deve possedere una natura tale per cui sia per sé suscettibile di essere vista, toccata, percepita. Ciò che è, è solo ciò che viene necessariamente pensato come tale che, date opportune condizioni, sia possibile vederlo e toccarlo. Ciò che è, è solo ciò che, quand'anche non si possa vedere e toccare mai, pure sarebbe suscettibile di essere visto e toccato. "Essere" non vuol dire altro che questo. Tale dunque la definizione di Essere...
Non v'è nell'universo, mente per quanto diversa dalla nostra, che possa legittimamente, partendo dal concetto e dalla parola di Essere, negare il predicato. Tolto il predicato (sensibilmente percepibile) cade necessariamente e per chiunque anche il soggetto (Essere), come tolto il predicato "esteso" cade per chiunque il soggetto "corpo". Non si può più parlare d'un altro Essere, d'un Essere d'altra natura. Bisogna dire non-Essere, come si diceva non-corpo, non-triangolo, non-cerchio...Essa è dunque la sfera del non-Essere, del Nulla...
Se raccogliamo tutti gli attributi di Dio nella qualificazione, che tutti li comprende, di infinito, il dilemma che invincibilmente ci incalza è il seguente. O Dio è limitato, circoscritto, conforme alle condizioni formali dall'esperienza, oggetto fra oggetti, e non è più Dio. O è infinito e allora cade fuori dell'Essere, è non Essere. O Essere e non-Dio, o Dio e non-Essere.
ERNEST RENAN - Vita di Gesù
Renan applicò rigorosi metodi scientifici (confronti filologici fra i Sinottici e il Vangelo di S. Giovanni) a verità rivelate e considerate indiscutibili. Sottopose a indagine critica e razionale ciò che veniva imposto per fede. Con grande coerenza intellettuale, Renan condusse l’esame dei testi, ripercorrendo l’esistenza del personaggio storico di Cristo, la sua famiglia (Renan sostiene che Gesù abbia avuto fratelli e sorelle), la cultura del tempo, il rapporto con i discepoli.
Egli, pur difendendo l'esistenza storica di Cristo, ne nega la divinità e riconosce al suo insegnamento un semplice valore di esempio. Il Dio di Gesù non è il padrone inesorabile che ci uccide, ci condanna o ci salva a suo piacimento, ma è Nostro Padre. Il suo primo insegnamento comprende tutte le virtù di umiltà, di perdono, di carità, di sacrificio.
«Non fare ad altri quello che non vorresti fosse fatto a te stesso» Gesù è il rivoluzionario che tenta di rinnovare il mondo dalle sue basi, fondando in terra il suo ideale, il regno di Dio, o regno del Cielo. La rivoluzione che si propone di fare è una rivoluzione morale: agire sugli uomini mediante gli uomini, sui più semplici. Non i ricchi, non i dottori, ma le donne, gli umili.
PIERGIORGIO ODIFREDDI Perché non possiamo essere Cristiani e men che mai Cattolici, Longanesi 2007
Odifreddi esordisce con un’analisi etimologica del termine cristiano, che in origine significava «seguace di Cristo»; esso deriva dal francese crétin (da chrétien), termine che indica una persona semplice e innocente, ovvero stupida e insensata.
Odifreddi sostiene che il Cristianesimo è indegno della razionalità e dell'intelligenza dell'uomo e accusa il Cristianesimo di aver frenato ed ostacolato il pensiero democratico e scientifico europeo.
Egli esamina incoerenze e contraddizioni dell'Antico e del Nuovo Testamento. Da un confronto tra la Bibbia ammessa dalla CEI e l'originale ebraico dell’Antico testamento, non risulta che Dio abbia creato dal nulla. Di creazione parlò Ireneo, da cui la riprese Agostino di Ippona: "Hai creato il cielo e la terra, ma non traendoli dalla tua sostanza, perché in tal caso sarebbero stati cosa uguale al tuo unigenito, quindi a te [...] Fuori di te non esisteva nulla da cui potessi trarre le cose, o Dio, Trinità una e Unità trina. Perciò creasti dal nulla il cielo e la terra". (Confessioni).
Solo nella versione della Bibbia fornita dalla CEI leggiamo “In principio Dio creò il cielo e la terra”. Odifreddi ritiene che, dalle varie versioni, possiamo dedurre che il Dio creatore non sia altro che un Demiurgo, che plasma una materia preesistente.
Odifreddi segnala alcune incongruenze: dapprima leggiamo che Elohim crea l'uomo «a sua immagine e somiglianza, ma lo crea maschio e femmina, simultaneamente, ossia androgini (???); proseguendo la lettura, leggiamo che Elohim « li creò maschio e femmina, li benedisse e li chiamò Adamo », crea animali e uomini... La teoria di Jahvé continua proponendo degli incesti: se Adamo ed Eva hanno avuto due figli maschi, Caino e Abele, in che modo ha procreato Caino? Si accoppiò con Eva, oppure aveva delle sorelle? In tutti i casi ci sarebbe incesto.
Altra incoerenza nel racconto biblico: Dopo l'assassinio del fratello. Caino teme di essere ucciso e «Jahvé gli impose un segno, perché non lo colpisse chiunque l'avesse incontrato». Ma chi poteva incontrarlo, se erano rimasti solo lui e i suoi genitori?
Nel Catechismo si parla di Adamo ed Eva come letterali progenitori, ai quali un letterale Dio si manifesta, e che cedono alla tentazione di un altrettanto letterale demonio.
Odifreddi prosegue analizzando la storia del Cristianesimo.
Nel 381 l'imperatore cristiano Teodosio I dichiarò il Cristianesimo religione di Stato, nel 389 le feste pagane che non erano state trasformate in feste cristiane vennero abolite, nel 391 i riti pagani furono proibiti e i templi vennero chiusi, nel 393 le Olimpiadi furono cancellate.
I cristiani iniziarono a radere al suolo i templi dei loro persecutori per costruire al loro posto le chiese. Nel 392i fondamentalisti cristiani distrussero la famosa Biblioteca di Alessandria, con la connivenza di Teodosio. Nel 415 il vescovo Cirillo commissionò l'omicidio della protomartire laica Ipazia, la prima matematica della storia, inventrice dell'astrolabio e del planisfero: il suo corpo fu scarnificato con conchiglie affilate, smembrato e bruciato.
Il papato nel VII secolo era diventato il massimo proprietario terriero italiano e controllava l'intera area attorno a Roma. L'equilibrio tra il papa e l'imperatore risultò instabile, perché la divisione tra potere spirituale e temporale non era altro che una finzione. Nel 1075 con la lotta per le investiture Enrico IV rivendicò per sé il diritto di nominare i vescovi. I vescovi fedeli all'imperatore deposero il papa e questi scomunicò l'imperatore, che fu costretto nel 1077 a recarsi a Canossa e inginocchiarsi di fronte a lui. Tornato a casa, Enrico IV elesse comunque un antipapa e fu di nuovo scomunicato.
Dopo mezzo secolo un accordo tra Enrico V e Callisto II, che separava i poteri di Stato e Chiesa: all'imperatore spettava l'investitura feudale, e al papa quella episcopale.
Nei secoli la Chiesa ratificò molti Concordati con i potenti della Terra: concordati che la Chiesa in seguito stipulò coi potenti della terra: nel 1801 con Napoleone in Francia, nel 1855 con Francesco Giuseppe in Austria, nel 1929 con Benito Mussolini in Italia, nel 1933 con Adolf Hitler in Germania, nel 1940 con Antonio Salazar in Portogallo, e nel 1953 con Francisco Franco in Spagna; ottenne diritti e favori, promettendo un sostegno ai vari regimi. Con i Patti Lateranensi del 1929 il Cattolicesimo diventava religione di Stato e doveva essere insegnato in tutte le scuole, ma non è più religione di Stato dal 1984, grazie alla revisione del governo Craxi.
Agli insegnanti di religione delle proprie scuole lo Stato richiede un certificato di idoneità da parte dell'ordinario diocesano, ma non una laurea: basta anche un diploma di magistero in scienze religiose.
Odifreddi esamina i finanziamenti che la Chiesa cattolica riceve dallo Stato, oltre ad esenzioni fiscali di notevole entità.
Infine Odifreddi esamina il dogma della Trinità, considerandolo assurdo e contrario al buon senso. Secondo lo studioso, infatti, un modo sensato di considerare la Trinità sarebbe stato vedere le sue tre persone come tre diverse modalità di un unico Dio, oppure considerare la Trinità come un insieme di tre elementi, uno dal punto di vista dell'insieme e trino dal punto di vista degli elementi. Entrambe queste possibilità costituiscono delle eresie per la Chiesa.
Per quanto riguarda la Vergine Maria, Odifreddi egli la considera come “una signorina rimasta incinta di qualcuno che non era il suo fidanzato”
Non si salvano dalle sue critiche neppure i Sacramenti. Altre critiche vengono rivolte alle indulgenze, equiparate a business miliardari, come l’invenzione del Purgatorio, definita come dogma nel Concilio di Firenze del 1439 e i giubilei, carnevali simoniaci che “permisero al mercato delle indulgenze di passare dal piccolo commercio locale alla grande industria globalizzata”
Odifreddi non perdona alla Chiesa Cattolica di aver mandato sul rogo Giordano Bruno e aver condannato Galilei agli arresti domiciliari perpetui.
Per quanto riguarda l’Indice dei libri proibiti, esso comprendeva opere di credenti quali Galileo, Cartesio e Kant e di miscredenti quali Leopardi, Moravia e Sartre.
Pertanto, il matematico conclude la sua opera ripetendo quanto già scritto nel titolo: "Non possiamo essere Cristiani e meno che mai Cattolici.