In questa pagina troverete stralci delle più belle poesie di Anna Achmatova.
ANNA ACHMATOVA
Ah, tu pensavi che anch'io fossi una
che si possa dimenticare
e che si butti, pregando e piangendo,
sotto gli zoccoli di un baio.
(...)
ti giuro sul paradiso,
sull'icona miracolosa
e sull'ebbrezza delle nostre notti ardenti:
mai più tornerò da te.
(1921)
ANNA ACHMATOVA - Già conoscevo tutti
Già conoscevo tutti
gli abissi e i sentieri dell'insonnia
(...)
Entro in case deserte, fino a ieri
domestico rifugio di qualcuno.
Tutto è silenzio, solo bianche ombre
vagano in specchi estranei.
(...)
ANNA ACHMATOVA - A molti
Io sono la vostra voce, il calore del vostro fiato,
il riflesso del vostro volto,
i vani palpiti di vane ali...
fa lo stesso, sino alla fine io sto con voi.
Ecco perché amate così cúpidi
me, nel mio peccato e nel mio male,
(...)E dicono: non ci si può fondere più
strettamente,
non si può amare più perdutamente...
(...)
(Da Anno Domini, 1922)
NE' MISTERO NE' DOLORE
(...)
Ed io, indovinato dal mattino
l'attimo del tuo arrivo,
percepivo nei palmi socchiusi
il morso leggero di un tremito.
(...)
Capivo fin da allora
quanto è angusta questa terra
ANNA ACHMATOVA
Ultimo brindisi
Bevo a una casa distrutta,
alla mia vita sciagurata,
a solitudini vissute in due
(...)
ad un mondo crudele e rozzo,
ad un Dio che non ci ha salvato.
(1934)
ANNA ACHMATOVA
Ah, non avevo chiuso la porta
Ah! Non avevo chiuso la porta
le candele non avevo acceso,
non sai come, stanca,
non mi risolvevo a coricarmi.
(...)
E sapere che tutto è perduto,
che la vita è un maledetto inferno!
Oh, io ero sicura
che saresti tornato.
ANNA ACHMATOVA
Al collo una collana di esili grani
Al collo un filo di esili grani,
celo le mani nel largo manicotto,
gli occhi guardano distratti
e non piangeranno mai più.
(...)
La bocca bianca è socchiusa,
ineguale il respiro affannato,
e sul mio petto tremano i fiori
dell’incontro che non c’è stato.
1913 (Da Piantaggine)
ANNA ACHMATOVA
ANNA ACHMATOVA - ERA GELOSO TENERO APPASSIONATO
Era geloso tenero appassionato,
mi amava come un sole divino,
ma perché non cantasse il passato
ha ucciso il mio uccello alburnino.
(...)
Ho promesso che non avrei pianto,
ma il cuore mi è diventato di pietra
e ovunque mi sembra di udire
la sua dolce canzone.
(1914)
Strinsi le mani
(...)
Io corsi giù senza sfiorare la ringhiera,
corsi dietro a lui sino al portone.
Ansimando gridai : "Tutto è stato
uno scherzo. Se te ne andrai morirò."
Sorrise con aria tranquilla e sinistra
e mi disse : "Non stare nel vento."
C'è nell'intimità degli uomini un confine
C’è nell’intimità degli uomini un confine
che né l’amore, né la passione possono osare:
le labbra si fondono nel terribile silenzio
e il cuore si spezza per amore.
Anche l’amicizia qui è impotente
(...)
1915
HO SMESSO DI SORRIDERE
(...)
Senza colpa cederò il canto
al riso e alla profanazione,
ché al colmo del dolore
per l’anima è il silenzio.
Prima di primavera
Prima di primavera ci sono dei giorni
che alita già sotto la neve il prato,
che sussurrano i rami disadorni,
e c'è un vento tenero ed alato.
(...)
LA PORTA SOCCHIUSA
(...)
Tendo l’orecchio ai fruscii.
Perché sei andato via?
Non comprendo...
Luminoso e lieto
domani sarà il mattino.
Questa vita è stupenda,
sii dunque saggio, cuore.
Tu sei prostrato, batti
più sordo, più a rilento...
(...)
Il salice
(...)
Amavo le ortiche, i fiori di bardana,
ma più di tutti il salice argentato.
Viveva egli con me, generosamente,
di anno in anno, e i rami suoi piangenti
con tanti sogni, mi sventolavano insonne.
A lui son sopravvissuta, stranamente!
(...)
Ed io taccio.... come fosse morto un fratello.
LA SENTENZA
(...)
Oggi ho da fare molte cose:
occorre sino in fondo uccidere la memoria,
occorre che l’anima impietrisca,
occorre imparare di nuovo a vivere.
(...)
Tu verrai comunque
Tu verrai comunque
perché dunque non ora?
Ti attendo
sono sfinita.
Ho spento il lume e aperto l'uscio
a te, così semplice e prodigiosa.
(...)
Ho appreso a vivere semplice e saggia
(...)
Quando nel fosso preme la lappola
e il sorbo giallo-rosso piega i grappoli,
compongo versi colmi di allegria
sulla vita caduca, caduca e bellissima.
(...)
E se tu busserai alla mia porta,
mi sembra, non sentirò nemmeno.
Si sta bene qui
(...)
Sul bianco manto di neve
solo la traccia degli sci a ricordare
che tanto tempo fa di qui
passammo solo noi due.
(...)
In questo cielo solcato dal vento
io, senza amore, rifiorisco libera.
S'è diradata l'ombra dell'insonnia,
più non languisco sulla grigia cenere
(...)
Rinasco nel perdono
assorta a un raggio che già primavera
sopra l'edera madida accende.