Alceo
Nacque attorno al 630 a.C. a Mitilene, nell'isola di Lesbo. Discendente di una famiglia aristocratica, fu molto partecipe agli avvenimenti politici della sua epoca. In particolare, combatté di
persona contro il tiranno Mirsilo, a causa del quale fu costretto a trascorrere un periodo in esilio. I temi principali della sua poetica furono la politica, l'amore efebico e il vino. Di lui
restano circa 200 frammenti.
ALCEO - Timore
S'acquattano l'uccelli
quando balena l'aquila.
ALCEO - Il fiume Ebro
Ebro, meraviglioso fiume,
che sfociavi nel cupo mare di Eno.
Rompevi il mugghio
dei pascoli traci.
Sulle rive, fanciulle come sciami.
Dolci mani che accarezzano tenere carni,
come l'olio l'acqua degli dei.
ALCEO - La tempesta
Non decifro la furia dei venti
e il mare grosso, l'onde che
s'increspano e s'infrangono.
Ormai siamo alla deriva.
Rigurgiti d'acqua, squarci enormi
in su la vela. Anche le sartie
cedono...
Alcmane - La notte
Dormono le cime dei monti
e i baratri,
i declivi e le forre,
e le creature che la terra alleva,
e le fiere alle pendici dei monti,
e gli sciami,
e i cetacei nei cupi fondali del mare.
Dormono gli stormi degli uccelli,
dalle lunghe, ferme ali.
ALCMANE - Baccante
Sopra ai vertici dei monti,
quando splende, cara agli dei
la festa dei lumi,
sovente recando in mano un vaso d'oro,
grande, di quelli ch'usano i pastori.
Tu mungi latte di leonessa,
forgiando un cacio grande
e in chiaroluce.
ALCMANE
Armi e poesia
Move di contro all'armi
il soave poetare.
Anacreonte - La cerbiatta
Tenera, come una cerva piccina
che vaga per la selva,
e non trova la mamma
con le grandi corna,
e trema di paura.
ANACREONTE - Convivio
Acqua, vino, un ragazzo
e ghirlande di fiori.
Prendi tutto, con Eros
voglio pugnare.
Anacreonte - Serenata
Ho spezzato un frammentino di focaccia,
ho tracannato un orcio di vino, fino in fondo.
Ora, cetra in mano,
canto la serenata alla mia fanciulla.
Anacreonte - La palla rossa
Scaglia la palla rossa,
Eros dall'auree chiome,
e al gioco mi sfidi un'altra volta,
colla bimba dal sandalo screziato.
Lei è della splendida Lesbo.
Della mia bianca chioma sogghigna,
mentre resta a bocca aperta
per un'altra.
Anacreonte - Eros
Eros è come un fabbro:
mi stronca col suo enorme maglio,
poi mi lava il sangue
in un gelido torrente.
Archiloco - Cuore mio
Cuore, cuore mio,
travolto da ingorghi di sciagura,
sorgi e vinci i tuoi nemici,
ponendo ad essi il petto.
Forte, tieni il campo
negli scontri fronte a fronte.
Vincente,
non gioire innanzi a tutti.
Se vinto,
non giacere in dirotto pianto.
Gioisci d'ogni gioia,
cedi sì ai mali, ma non troppo:
riconosci quale ritmo
regge gl'uomini.
CALLIMACO
L'ospite aveva una piaga nascosta.
Hai visto che sospiro doloroso
uscì dal suo petto alla terza coppa
di vino? Le rose della corona
erano tutte a terra.
Brucia certo d'amore
e, per gli déi, ho ragione di dirlo!
Io, ladro, riconosco ai segni il ladro.
Callimaco, XII - 134, trad. di Salvatore Quasimodo
Focilide - La notte
La notte aguzza l'ingegno.
Decisione difficile?
Prendila di notte!
Se persegui la virtù
è meglio la calma.
Focilide - L'apparenza
Tanta gente appare saggia.
È linda e pinta,
eppure di mente leggerina.
Focilide - La giustizia
Ogni virtù
nella giustizia affonda.
Ibico - Meraviglia
Immoto da tempo immemore,
impietrito da cotanta meraviglia.
IBICO - Uccelli
Là, su rami fronzuti,
si posano anatre
dai colori cangianti
e alcioni da lunghe ali.
IBICO - A primavera
A primavera,
quando l'acqua fluviale
irrora i campi
e il sacro giardino delle vergini,
è tutto un fiorir di meli cidonii
e tralci di viti tra le foglie.
In me Eros non conosce tregua.
Come vento del nord rapido muove,
carico di folgori: torbido, impavido,
invaso da Cipride di arida follia.
Custode, nel fondo della mente,
delle puerili voglie.
IBICO
Cavallo stanco
Ancora Eros!
Sotto ciglia azzurre e languidi sguardi,
maliardo, nelle reti di Cipride
mi scaglia, avvolto.
E io tremo: come un vecchio purosangue,
avvezzo alle vittorie,
ormai vecchio, contro voglia
tra i carri ancor gareggia.
IBICO - Onore e colpa
Temo che colpa verso dèi
valga onor presso mortali.
IBICO - Stelle notturne
Ardono, nella lunga notte,
stelle fulgidissime.
Il testo di Callimaco è tratto da Salvatore Quasimodo – Antologia palatina. Mondadori Oscar classici
I testi delle altre poesie sono tratti dal sito http://www.liricigreci.org/poesie/informazioni.html