Oblio e dimenticanza

L'oblio è strettamente legato ai meccanismi della memoria. Nella memoria a lungo termine entra soltanto una piccola parte delle nostre esperienze. Se dovessimo tenere a mente tutti i numeri telefonici, tutte le targhe automobilistiche, le parole delle canzoni, la massa di nozioni scolastiche, i pettegolezzi dei vicini di casa, avremmo sempre la mente affollata da ricordi inutili e ci sarebbe difficile immagazzinare informazioni nuove. La dimenticanza di questo materiale ha una sua funzione fondamentale nel nostro equilibrio mentale. Il nostro cervello compie una continua attività di selezione delle esperienze e solo quelle più importanti sono immagazzinate nella memoria. 

 

Cause dell’oblio

L’oblio è determinato sia dal tempo trascorso dopo l’apprendimento, sia dall’interferenza delle esperienze successive con la precedente.

L’interferenza può essere determinata dalla somiglianza della nuova esperienza con altre a cui somiglia (assimilazione). Tale processo consiste in un'acutizzazione se vengono ritenute soltanto le caratteristiche che diversificano la nuova esperienza da altre simili, oppure livellamento quando le differenze vengono ridotte.

 

 

Le dimenticanze secondo Freud

 

Le dimenticanze di impegni, progetti e propositi, per Freud, si fondano sui dispiaceri. Inconsciamente, per evitare di rivivere un dispiacere, rimuoviamo dalla coscienza nomi, oggetti, persone ed eventi che potrebbero rinnovare l'esperienza negativa.

 

Freud aveva promesso ad una persona di acquistare per suo conto una cassetta di ferro, perché conosceva un negozio che ne era fornito. Al momento di mantenere l’impegno, egli non riuscì a ricordare l’indirizzo o il nome del negozio. Dovette così ricorrere ad una guida di indirizzi di negozianti di cassette. Subito dopo egli comprese il motivo della dimenticanza: egli in precedenza era solito passare spesso davanti al negozio quando si recava a far visita a una famiglia residente in una casa situata proprio di fronte al negozio. Negli ultimi tempi all’iniziale amicizia, con grande dispiacere dello psicoanalista, era subentrato un completo estraneamento, per cui i rapporti si erano deteriorati. Dimenticando il nome del negozio Freud evitava un dispiacere: ciò era all’origine della dimenticanza. 

 

Una ragazza che stava confezionandosi un abito aveva rovinato la stoffa nel tagliarla. Chiese alla sarta di aiutarla a rimediare all’errore. Quando arrivò la sarta, la ragazza non riuscì in alcun modo a trovare il pezzo di stoffa. Si chiese più volte il motivo della dimenticanza senza comprenderlo; poi si rese conto di essersi vergognata della sua inabilità. Non appena intuì le sue ragioni profonde della sua dimenticanza, si diresse a colpo sicuro verso l’armadio, dove aveva nascosto la stoffa. 

 

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Il Cognitivismo

 

Gli psicologi neocognitivisti sostengono che, quando la memoria viene riattivata, molti ricordi decadono e vengono perduti del tutto e non potranno più essere riattivate. Alcuni ricordi, invece, vengono riattivati e mantenuti in modo duraturo. Quando alcune esperienze vengono vissute contemporaneamente dai bambini e dai suoi familiari, esse vengono rievocate dalle loro narrazioni e raccontate per le loro connotazioni affettive. In questo modo esse passano alla memoria a lungo termine; altre esperienze, pur rilevanti per il bambino, ma insignificanti per gli altri, non avranno modo di essere riprese e decadranno fatalmente. Come vediamo, anche i neocognitivisti ammettono l'influenza delle relazioni familiari a determinare i meccanismi della memoria e dell'oblio, ma spiegano gli stessi fenomeni senza far ricorso all'inconscio.

 

Per quanto riguarda l’amnesia infantile, i cognitivisti sostengono che non è il carattere piacevole o spiacevole ma l’intensità dell’emozione che conserva il ricordo di un’esperienza. E' vero che si ricordano più frequentemente i ricordi legati a esperienze piacevoli, ma possiamo ricordare anche gli eventi dolorosi, perché il loro ricordo è legato a una fase della nostra vita che abbiamo vissuto con intensità; inoltre i bambini rinforzano i meccanismi di memorizzazione raccontando agli altri le loro esperienze negative per riceverne gratificazione e attenzione.