Pensiero convergente e divergente
Il pensiero è un processo di elaborazione delle informazioni provenienti dall’ambiente e delle loro rappresentazioni mentali, che vengono collegate fra loro da nessi logici.
Il pensiero consiste anche nell’utilizzazione di abitudini apprese ed esperienze ritenute valide nel passato, che vengono utilizzate per affrontare e risolvere situazioni nuove.
In psicologia si suole distinguere il pensiero convergente, che si rivela necessario per affrontare e risolvere i problemi che presentano un’unica soluzione (ad esempio un calcolo matematico) dal pensiero divergente, necessario per affrontare problemi e situazioni che possono avere molteplici soluzioni (ad esempio ricercare alcuni numeri che, sommati fra loro, diano un certo risultato).
Queste due forme di pensiero non sono realmente distinte né opposte fra loro, ma si collocano lungo un continuum. La persona intelligente si adatta di volta in volta alle situazioni da affrontare, risolvendole, a volte in modo convergente o formale, altre volte in modo divergente o creativo.
In educazione artistica il pensiero convergente si esprime mediante la riproduzione di modelli prefissati, il ricalco di produzioni altrui e il disegno eseguito in modo schematico e convenzionale.
Il pensiero divergente si manifesta in tutte le produzioni realizzate in modo libero e creativo, senza rispettare le tradizioni e gli schematismi e rompendo con le forme convenzionali.
Un esempio di produzione divergente è dato da un disegno eseguito a mano libera senza modelli, facendo libero uso di tecniche, colori e forme per esprimere in modo personale un’immagine o un’idea.