IL ROMANTICISMO
Il Romanticismo è il movimento letterario, artistico, filosofico che, nato in Germania alla fine del ‘700, si espande in tutta Europa nei primi decenni dell’800. Esso ripudia la ragione illuministica, intesa come strumento interpretativo del mondo, perché è incapace di comprendere la realtà profonda dell’uomo, dell’universo e di Dio.
Richiamandosi a Kant, che aveva ritenuto la ragione incapace di attingere la sostanza delle cose, i Romantici credono nel sentimento, che permette di cogliere l’essenza profonda della realtà ed è in grado di interpretare l’Infinito e di guidare la vita dell’uomo. Riconoscono dignità alla fantasia; valorizzano l’individualità, la tradizione, il folclore.
Il Romanticismo presenta molte ambivalenze:
1. Esaltazione del sentimento contro la ragione;
2. Fiducia nelle verità metafisiche: sentimento e metafisica sono considerate vie privilegiate per attingere l’Infinito;
3. Individualismo assoluto contro la società /Esaltazione dell’ordine sociale;
4. Evasione nel fantastico / Realismo;
5. Titanismo/Vittimismo.
Il senso dell’Infinito
Mentre Kant aveva costruito una filosofia del limite, i romantici cercano di superare il limite. L’ebbrezza dell’Infinito caratterizza il Romanticismo, che avverte fortemente la presenza dell'Infinito nel finito. All’Infinito è assegnato un ruolo primario. Il finito è la rappresentazione dell’Infinito. L’uomo è il Soggetto in funzione del quale esiste l’oggetto. L’uomo è la ragion d’essere di ogni cosa. La persona del romantico non è più quella cristiana: non è creatura, ma creatore di se stesso; non riceve la libertà da un Essere trascendente, ma è libertà e spontaneità.
La religione
La religione appare come stimolo per la vita individuale e sociale, è promotrice di civiltà e di progresso. È una vita privilegiata per raggiungere l’Assoluto. Al deismo illuministico vengono preferite le religioni positive.
L’arte
La filosofia nasce dall’arte e ritorna ad essa. L’arte si fonda sul sentimento ed esprime la vita, la religione e la storia. Il poeta-vate è un esploratore dell’invisibile, che riesce a raggiungere l’Infinito. Al poeta è attribuita una libertà sconfinata, all’artista una spontaneità assoluta.
La musica è la regina delle arti, perché ha come tema l’Infinito stesso.
L’arte è uno strumento di conoscenza, ma anche un modo di superare la dolorosità del mondo e di evadere dai limiti del finito.
La storia
La storia ricerca negli eventi una forza misteriosa, che coordina in un disegno armonico le finalità individuali. L’umanità si esprime nella storia. Negli eventi si manifesta una forza spirituale infinita, che opera attraverso le attività individuali: è la Provvidenza che si manifesta nelle attività umane.
La politica
Con la rivalutazione del sentimento sulla ragione prevale Un atteggiamento individualistico.
Nella 1.a fase il Romanticismo appare come una lotta del singolo contro la società oppressiva.
Nella 2.a fase il singolo è inserito nelle istituzioni: famiglia, società, Stato.
Si sviluppa il concetto di Nazione, intesa come coesistenza di individui che devono vivere insieme. Il concetto di Nazione troverà adeguato sviluppo nel pensiero di Fichte (lo Stato è etico perché ha il compito di garantire i diritti naturali dei singoli cittadini e di elevare il popolo) e di Hegel (lo Stato è la massima espressione dello Spirito. Lo Stato rappresenta la volontà universale, è l’incarnazione della Ragione. Solo in esso i cittadini attuano la loro libertà).
STURM UND DRANG
Questo movimento è antiilluminista: sostiene che il cuore, il sentimento, non l’intelletto deve guidare l’uomo. Rifiuta di ridurre la realtà a macchina; esalta la spontaneità e l’immediatezza del linguaggio.
Goethe sviluppa la filosofia dell’Umanità, considera la natura viva e organica, condivide le inquietudini dei romantici.
Hamann considera la natura come un libro vivente che soltanto un poeta può interpretare. La Bibbia è la storia di ogni uomo caduto, esiliato e riscattato. Proclama la filosofia dell’Umanità, critica l’Illuminismo.
Per Herder Dio va cercato nella natura: ogni cosa esprime la divinità. L’uomo giunge al mondo privo di sicurezza di comportamenti a differenza dell’animale guidato dall’istinto, ma ha capacità inventiva, si muove in un universo sonoro, seleziona i suoni che meglio rappresentano le cose. Critica la ragione kantiana e l’Illuminismo e rivaluta tutte le epoche storiche, a partire dal Medioevo.
Per Reinhold la filosofia kantiana indica all’uomo i suoi limiti e le sue concrete possibilità in quanto essere razionale e morale.
Maimon evidenzia le contraddizioni della dottrina della cosa in sé.
Jacobi rifiuta la filosofia della dimostrazione e propone un “salto mortale” che riporti l’uomo al suo rapporto originario con la natura, con gli altri, con Dio. Distingue fra intelletto, che offre procedimenti dimostrativi e ragione, forma di conoscenza immediata.
IL ROMANTICISMO COME CORRENTE DI VITA
Il Romanticismo, più che filosofia, vuole essere un programma di vita: rifiuta il classicismo e rivaluta la fase sentimentale dell’arte e della civiltà. L’opera d’arte è il simbolo dell’infinito. Schlegel definisce la poesia romantica: universale, progressiva, ironica e trascendentale (consapevole dei suoi limiti). Il Romanticismo mostra interesse per il fiabesco, per il mondo del sogno e dell’inconscio.
Novalis scrive che, quando l’uomo giunge a sollevare il velo che copre la divinità, non trova altri che se stesso.
Le nuove scoperte scientifiche, come l’elettricità animale e il magnetismo, spingono a concepire l’universo come un’unità organica animata, come un grandioso processo dinamico e finalistico (panteismo).
I romantici considerano il mito come una forma originaria ricchissima di conoscenza estetica, morale, conoscitiva e religiosa; riscoprono la poesia primitiva.
Schelling considera il mito come espressione della vita spirituale di tutto un popolo. La mitologia greca è simbolica perché esprime l’infinito nel finito; la mitologia cristiana è allegorica perché assume il finito nell’infinito. La Germania di fine Settecento era entusiasta per la Rivoluzione francese: Schelling ed Hegel piantarono l’albero della libertà.
Per Humboldt una rivoluzione efficace deve innestarsi sulla realtà storica concreta, altrimenti è destinata a fallire. Nel Romanticismo si ricercano i caratteri peculiari di ciascun popolo, inteso come entità culturale e spirituale, una collettività caratterizzata da legami di sangue, lingua e tradizioni.
Si afferma il concetto di Nazione come realtà culturale e non solo territoriale. Si afferma il concetto di “spirito di un popolo”. Verso Napoleone si avverte sia entusiasmo (fine del feudalesimo) che opposizione (risveglio della coscienza nazionale contro il suo processo di conquista).
Il rinnovamento nazionale può essere realizzato da una profonda riorganizzazione dello Stato, un organismo complesso e articolato in cui gli individui trovano la loro piena realizzazione giuridica, politica, morale e spirituale.
SCHLEIERMACHER
Rivendica la peculiarità della dimensione religiosa nella vita spirituale dell’uomo, in polemica con chi voleva fondarla sulla metafisica o sulla morale. Soltanto la religione, mediante il sentimento, consente un’intuizione dell’universo nel quale l’uomo dipende dal tutto ed è parte di esso. La natura è la totalità infinita in cui ogni essere è espressione del divino.
Quando Scheiermacher parla di religione non intende riferirsi alle religioni rivelate, affidate a testi sacri: ogni intuizione dell’universo è una nuova rivelazione; la fede è una partecipazione sempre nuova e rinnovata alla vita divina dell’universo.
I sentimenti religiosi devono accompagnare l’uomo come una musica sacra: l’uomo deve fare tutto con religione.
Nella morale Schleiermacher rifiuta la dottrina formale della virtù e dei doveri (Kant e Fichte). Il Sommo Bene è la pienezza della vita etica che integra ragione e natura: mentre la virtù e il dovere sono limitati alla singolarità dell’uomo e all’azione morale, il Sommo bene riguarda la totalità dei rapporti dell’uomo con se stesso e con gli altri. Esso si realizza attraverso le comunità scientifiche, la Chiesa e lo Stato.
Compito dell’uomo nell’universo è di operare sulla natura e universalizzarla per universalizzare l’umanità. La pace universale pone termine alla lotta tra uomo e natura.