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Critica della deduzione - La deduzione è sempre un circolo vizioso. Consideriamo il sillogismo, ad esempio
premessa maggiore ogni uomo è animale
premessa minore Socrate è un uomo
conclusione dunque Socrate è animale
Quando poniamo la premessa “ogni uomo è animale”, crediamo di dedurre da essa la conclusione che, poiché Socrate è un uomo, Socrate è un animale. In realtà la premessa già contiene implicita la conclusione: la premessa nasce dalla convinzione che Socrate, come uomo, sia un animale. In tal modo la pretesa di dedurre una conclusione da un principio universale è falsa, in quanto il principio dipende dalla conclusione.
Critica dell’induzione – Il metodo induttivo non ha alcuna validità. Esso, per essere valido, dovrebbe fondarsi sull’esame di un numero infinito di casi; ma si tratta di un compito impossibile. Basarsi su pochi casi è rischioso, perché è sempre possibile trovare una caso in grado di smentire l’induzione. Ad es. vedo uno, due, tre, dieci cigni bianchi. Posso affermare che tutti i cigni sono bianchi? Sono certo che non ci sia almeno un cigno nero?
Critica del concetto di causa – Si dice che la causa produce l’effetto, ma la causa deve sempre precedere l’effetto: se segue l’effetto, non è causa; se è contemporanea all’effetto, neppure è causa; se precede l’effetto, sussiste prima di produrre l’effetto, vale a dire che è causa prima di essere causa, il che è assurdo.
Critica della concezione stoica della divinità - Sesto sostiene che il concetto di divinità degli stoici è contraddittorio. Secondo gli Stoici tutto ciò che esiste è corporeo; dunque anche Dio è corporeo. Un corpo o è composto ed è soggetto a dissolversi, quindi è mortale; o è semplice e allora è acqua o aria o terra o fuoco. Dio dunque dovrebbe essere o mortale o un elemento inanimato; il che è assurdo. Ma se Dio vivesse avrebbe sensibilità; se sentisse, riceverebbe piacere e dolore; ma dolore significa turbamento e se Dio è capace di turbamento è mortale. Se Dio ha tutte le virtù, ha anche il coraggio; ma il coraggio consiste nella capacità di affrontare le cose temibili e non temibili, dunque c'è qualcosa di temibile per Dio; il che è assurdo.
Pertanto è necessario ricorrere alla sospensione del giudizio.