Margherita Hack (1922 - 2013)

MARGHERITA HACK

Al di là dei momenti entusiasmanti in cui si fa una scoperta, che vengono spesso considerati come la parte rilevante della ricerca, il lavoro quotidiano di uno scienziato è piuttosto duro e richiede molta pazienza, per via della necessità di ripetere tante volte le osservazioni e gli esperimenti. Ma ciò non lo rende un lavoro meccanico né noioso, anzi, come ho potuto constatare nella mia lunga carriera, è decisamente appassionante... Del resto, il lavoro dello scienziato diventa veramente interessante quando s'incontra qualcosa di inaspettato.

Tutto il testo che segue è stato tratto dalle seguenti opere autobiografiche di MARGHERITA HACK

- L'amica delle stelle. Storia di una vita,  Rizzoli 1998.

 - La mia vita in bicicletta, Ediciclo 2011

Margherita Hack ebbe una vita molto fortunata, grazie ai genitori, che le avevano sempre dato fiducia, insegnandole l'amore per la libertà e la giustizia e il rispetto per ogni essere vivente.

La sua generazione attraversò tutto il secolo, drammatico per guerre e rivoluzioni, ma anche entusiasmante per gli enormi progressi della scienza e della tecnologia. 

Il Novecento fu anche un secolo tragico, segnato da due guerre mondiali, dal fascismo, dal nazismo, dalle persecuzioni razziali, dall'invenzione della bomba atomica e di quelle nucleari, ancor più distruttive. Fu il secolo della conquista dello spazio, dell'uomo sulla Luna, il secolo dei progressi della medicina e della biologia, dei trapianti, delle madri ultrasessantenni, delle clonazioni.

 

I suoi primi ricordi risalivano ai suoi primi due anni. Era attratta dagli aerei e fingeva di alzarsi in volo nell'aria. Margherita trascorse l'infanzia in una casa ricca di cultura. I genitori, insoddisfatti della loro religione ed entrambi vegetariani, educarono la figlia alla tolleranza e al rispetto di tutti gli esseri viventi. Anche Margherita, per tutta la vita, fu vegetariana.

Margherita imparò a leggere e scrivere quasi da sola sul libro di Pinocchio. Nel '32 superò l'esame di ammissione al ginnasio. Aveva alcuni amici, con cui giocava a nascondino e a "Liberi tutti", a palla e a guardia e ladri. Si appassionò di ciclismo e tifava per Alfredo Binda, mente alcuni amici sostenevano Learco Guerra. Considerava i campioni sportivi come "mezze divinità".

Cominciò a desiderare di avere una bicicletta. Riuscì a fare dei giri sulla bici di un amico dei suoi genitori. Per un po' di tempo si divertiva su un vecchio monopattino. 

Studiava coscienziosamente le discipline umanistiche e il latino, ma senza entusiasmo. Non aveva ancora coscienza antifascista fino a quando non iniziò la persecuzione degli ebrei: vedeva sparire da un giorno all'altro alunni e professori, perché ebrei. L'impegno sportivo l'appassionava molto più degli studi scolastici.

Nel 1935 ci fu un cambiamento nei programmi liceali: anziché il francese, come seconda lingua si studiava il tedesco, per un motivo politico: l'amicizia tra le due dittature, quella fascista e la nazionalsocialista, che precorse l'Asse Roma-Berlino, firmato nel 1936.

L'Italia fascista voleva riconquistare la posizione dominante della nostra penisola sotto gli antichi Romani, un modello che ossessionava il Duce. I ragazzi venivano sottoposti alla propaganda patriottica. I ragazzi consideravano l'Italia come un squadra di calcio e marciavano durante le manifestazioni.

Nel 1938 furono promulgate le leggi razziali. Quando ebbe inizio la campagna di Etiopia, Margherita ancora pensava che l'Italia potesse portare libertà e civiltà a un'altra nazione, forse ingannata dalla canzone "Faccetta nera".

Promossa in prima liceo, finalmente Margherita ottenne la tanto sospirata bicicletta. Le mete preferite erano Prato, Pistoia, il Mugello, Empoli. Ormai non si muoveva più senza l'adorata bicicletta.

Man mano che i professori ebrei venivano estromessi e vari alunni non frequentavano la scuola, il nazionalsocialismo di Margherita si trasformò in sdegno per le gravissime ingiustizie che venivano perpetrate. L'indignazione  e la passione politica la guarirono e le fecero ritrovare se stessa.

La Germania aveva invaso la Polonia e si preparava ad attaccare la Francia. Il famigerato Patto d'acciaio avrebbe ben presto trascinato anche l'Italia nel vortice della guerra mondiale.

Accusata dalle compagne di antifascismo, nel liceo venne denunciata come disfattista e fu sospesa per venti giorni dalle lezioni.

Nel 1940, con l'entrata dell'Italia in guerra, Margherita non dovette affrontare gli esami di maturità. In occasione dei Giochi della Gioventù, compì l'impresa ciclistica più esaltante della sua vita: da Firenze a Viareggio in bicicletta. 

Si esercitò con passione all'atletica: salto in alto e salto in lungo.

Trasformò la bicicletta in bici da corsa, sostituendo il manubrio.

L'università e le prime osservazioni astronomiche

Si iscrisse prima alla facoltà di lettere, poi a Fisica. Intanto vinceva i campionati littoriali.

Nel '41 vinse sia le gare col salto in lungo che quelle col salto in alto. Fu prescelta per il giuramento di fedeltà alla patria fascista. Nonostante fosse ormai antifascista convinta, accettò il grande onore di girare sotto la torre di Maratona nel giorno di chiusura deli giochi. Imparò a memoria il giuramento spergiuro.

Man mano la fiducia nelle proprie capacità andò aumentato, perché aveva scoperto che superava gli esami impegnativi con maggior facilità rispetto ai suoi compagni. Studiava e, nello stesso tempo, partecipava ai Giochi della Gioventù del Littorio.

Man mano Margherita si rendeva conto del fatto che l'Italia stava andando incontro allo sfacelo.

Nel '43 rivide Aldo, un amico d'infanzia, con cui ebbe diverse incomprensioni. Avevano avuto educazioni completamente diverse, la sua basata sulla fiducia e la libertà, quella di Aldo sul dovere e sull'autorità.

Nasceva la repubblica di Salò e cominciava il periodo più atroce del fascismo. 

Nel '44 Margherita cominciò a occuparsi di spettroscopia stellare, che divenne il suo principale campo di ricerca.  Il 15 gennaio del 1945 poté finalmente laurearsi. 

Nell'estate del '46, vinse una borsa di studio messa a disposizione dell'istituto di ottica e dell'osservatorio . Nel 1948 sposò Aldo, che la incoraggiò sempre, l'aiutò nel suo lavoro e le fu vicino in ogni difficoltà. 

Quando Fracastoro fu promosso astronomo, la Hack fu  nominata assistente incaricata al suo posto. Iniziò una serie di interessanti esperienze di ottica fisiologica, per le quali passava molte ore al buio nei laboratori dell'istituto. Imparò a prendere confidenza con numerose e delicate esperienze in laboratorio, a utilizzare la strumentazione, a fare fisica sperimentale.

Verso la fine del '52 Margherita ottenne una borsa per un soggiorno di sei mesi all'Institut d'Astrophysique di Parigi. 

A Parigi apprezzò moltissimo la grande libertà di vivere e lasciar vivere che caratterizzava i suoi abitanti. 

All'Institut ebbe occasione di conoscere alcuni dei più noti astronomi di allora.  

A Firenze vinse il concorso per astronomo e passò dai ruoli dell'università al secondo gradino della carriera, nei ruoli degli osservatori astronomici. 

 A Berkeley cominciò a lavorare su un'altra stella e compì nuove ricerche. In quegli anni partecipò a vari congressi internazionali. 

Negli anni 1958-1961 Margherita Hack stava scrivendo La radioastronomia alla scoperta dell'Universo, uno dei primi libri a divulgare questa nuova branca dell'astrofisica, e certamente il primo in italiano.

Tenne corsi sia all'università di Bologna, sia a quella di Bari sulla teoria della formazione ed evoluzione delle stelle.

Iniziò a collaborare col giornale "Il Giorno" fin dall'inizio, per far conoscere l'astrofisica, i suoi scopi, i suoi successi a una società come quella italiana, che considera cultura solo le discipline umanistiche, ma non la scienza.

Dal 15 dicembre divenne titolare della cattedra di astronomia dell'università di Trieste e direttrice dell'osservatorio astronomico.

La ricerca spaziale e gli anni di piombo

Verso la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, nacque la ricerca astronomica spaziale. Erano gli anni di piombo, ma ci fu anche una grande prova civile quando, nel maggio 1974, ci fu il referendum per abolire il divorzio. La richiesta di abrogazione fu sconfitta nettamente. e in quell'occasione Trieste dimostrò il suo carattere laico risultando una delle città in cui i "no" all'abrogazione ebbero una delle percentuali più alte.

In quell'anno l'astrofisica fu invitata dall'università di Città del Messico a tenere una serie di lezioni sulla teoria e sull'osservazione delle atmosfere stellari.

Durante il 1977, mentre continuavano gli atti di terrorismo, si assisté anche alla civile battaglia per la depenalizzazione dell'aborto, di cui gran merito la Hack attribuiva al Partito radicale.

 

Nascono la rivista "L'Astronomia" e il dipartimento di astronomia

Nel 1978, su iniziativa di un gruppo di piccoli industriali astrofili, la Hack fondò il periodico di divulgazione astronomica, "L'Astronomia". Nello stesso anno divenne membro dell'Accademia nazionale dei Lincei.

A partire dall'anno accademico 1984-85, nacque il dipartimento di astronomia, ospitato nella sede dell'osservatorio astronomico. A questo nuovo impegno si aggiungeva in quegli anni un maggiore coinvolgimento in attività divulgative. La diffusione della rivista "L'Astronomia" ebbe per la Hack l'effetto di aumentare le richieste di conferenze da parte di scuole, gruppi di astrofili, circoli culturali, università e università della terza età.

Nel 1983 entrò a far parte della commissione internazionale per la valutazione dei programmi di osservazione con un nuovo satellite europeo, l" Hipparcos, che sarebbe stato lanciato l'8 agosto del 1989.

Esperienze extrascientifiche

Nel 1989 si candidò alle elezioni europee, correndo  per il PCI. Nson fu eletta per poche migliaia di voti.

Fra le attività extrascientifiche, la Hack ricorda la presidenza del circolo Che Guevara.

Margherita Hack affrontò la vita e la carriera scientifica un po'' come lo sport, con gioia e spirito agonistico.

I principali scritti 

Corso di fisica stellare. Interpretazione degli spettri stellari, Firenze, Editrice Universitaria, 1955.

La radioastronomia. Alla scoperta di un nuovo aspetto dell'universo, Bari, Laterza, 1960.

L'universo. Pianeti, stelle e galassie, Milano, Feltrinelli, 1963.

Esplorazioni radioastronomiche, Torino, Boringhieri, 1964.

Corso di astronomia, Trieste, Osservatorio astronomico, 1967.

Astrofisica d'oggi, Milano, Le scienze, 1973.

Il cielo intorno a noi, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1977.

L'universo violento della radio-astronomia, Milano, Edizioni scientifiche e tecniche Mondadori, 1983.

Corso di astronomia. Milano, Hoepli, 1984. 

La galassia e le sue popolazioni. Incontri con le stelle, Trieste, Editoriale, 1989.

L'universo alle soglie del Duemila, Milano, Rizzoli, 1992.

Cosmogonie contemporanee. Le attuali teorie sull'origine dell'universo, Trieste, Editoriale scienza, 1994..

Una vita tra le stelle, Roma, Di Renzo, 1995. 

Sette variazioni sul cielo, Milano, Cortina, 1999. 

L'Universo alle soglie del terzo millennio, Milano, Biblioteca universale Rizzoli, 2000.

Storia dell'astronomia dalle origini al 2000 e oltre, Roma, Edizioni dell'Altana, 2002. 

Dove nascono le stelle, Milano, Sperling & Kupfer, 2004. 

Idee per diventare astrofisico. Osservare le stelle per spiegare l'universo, Bologna, Zanichelli, 2005. .

Così parlano le stelle. [Il cosmo spiegato ai ragazzi], con Eda Gjergo, Milano, Sperling & Kupfer, 2007.

Il mio zoo sotto le stelle, con Bianca Pauluzzi, Roma, Di Renzo, 2007. 

L'universo nel terzo millennio, Milano, BUR, 2007. 

Dal sistema solare ai confini dell'Universo, Napoli, Liguori, 2009.

Libera scienza in libero stato, Milano, Rizzoli, 2010.

mia vita in bicicletta, Portogruaro, Ediciclo, 2011. 

Il mio infinito. Dio, la vita e l'universo nelle riflessioni di una scienziata atea, Milano, Dalai, 2011.

Perché sono vegetariana, Roma, Edizioni dell'Altana, 2011. 

I gatti della mia vita, Trieste, Scienza Express, 2012. 

Hack! Come io vedo il mondo, Siena, Barbera, 2012.

La stella più lontana. Riflessioni su vita, etica e scienza, Massa, Transeuropa, 2012. 

Il lungo racconto dell'origine. I grandi miti e le teorie con cui l'umanità ha spiegato l'universo, Milano, Dalai, 2012.

Margherita Hack racconta Tolomeo e Copernico. Dalle stelle la misura dell'uomo, Roma, Gruppo Editoriale l'Espresso, 2012.

Stelle da paura, con Gianluca Ranzini, Milano, Sperling & Kupfer, 2012. 

Stelle, pianeti e galassie. Viaggio nella storia dell'astronomia: dall'antichità a oggi, Editoriale Scienza, 2013.