STEPHEN KING - ON WRITING 2001 Sperling & Kupfer Editore S.p.A. Milano
On Writing è un'autobiografia sui generis, che comprende il «Curriculum vitae», «La cassetta degli attrezzi», «Sullo scrivere» e infine «Sul vivere», in cui King racconta lo spaventoso incidente in cui è stato coinvolto e il suo ritorno alla vita, grazie alla scrittura.
Stephen King visse un'infanzia anomala, convulsa, cresciuto da una madre single che durante i miei primi anni condusse un'esistenza nomade e che affidò i figli a una zia perché non era in grado di accudirli da sola. Ebbe un processo di crescita disarticolato nel quale hanno agito in varia misura ambizione, desiderio, fortuna e un briciolo di talento.
Da bambino immaginava di essere il Forzuto del Ringling Brothers Circus.
Un anno dopo, si trasferirono nel Wisconsin presso un'altra zia materna. Vi fu un flusso continuo di baby sitter, tra cui Eula, una teenager con un pericoloso senso dell'umorismo.
A cinque o sei anni d'età chiese a sua madre se avesse mai visto morire qualcuno. Gli fece dei resoconti raccapriccianti.
In prima elementare rimase quasi sempre a letto per il morbillo e per un’infezione alle orecchie, poi fu operato alle tonsille. Dovette ripetere l’anno. Trascorse molto tempo a letto leggendo fumetti e lesse le raccapriccianti storie di animali di Jack London. A un certo punto cominciò a scrivere racconti per conto suo.
Scrisse un racconto in cui quattro animali magici viaggiavano a bordo di una vecchia macchina aiutando dei bambini. Il capo era il coniglione bianco Mr. Rabbit Trick.
Frequentò la seconda elementare a Stratford, Connecticut. Si innamorò di una graziosa teenager che viveva accanto a loro e diventò l’oggetto delle sue fantasie notturne, per scappare insieme dal mondo crudele della realtà.
Il nuovo appartamento era al secondo piano in West Broad Street. Un isolato più giù, c'era una vasta area selvaggia, attraversata da un tratto di ferrovia e con una discarica a un'estremità, uno dei luoghi ai quali tornava più spesso nella sua immaginazione e che riappariva sovente nei suoi romanzi e racconti, sotto nomi sempre diversi.
Dave, suo fratello, era troppo intelligente per i suoi dieci anni. Spesso si cacciava nei guai. Più volte gli addossava la colpa dei guai che combinava.
Nel 1958 Stephen frequentò la Center Grammar School. La mamma lavorava alla Stratford Laundry come stiratrice.
La sua prima idea originale per un racconto gli venne mentre era seduto al tavolo della cucina nella loro casa a Durham, Maine, mentre guardava la madre incollare i Green Stamps, i famosi bollini verdi sulle pagine di un piccolo album. Il giorno in cui gli si accese questa particolare lampadina, la madre commentava che avrebbe dovuto completare altri sei libricini di bollini verdi per ottenere una lampada. A furia di incollare francobolli, aveva la lingua verde. In quell'istante nacque un racconto intitolato Happy Stamps, concepito in un attimo dall'idea di falsificare i bollini verdi, davanti alla lingua verde di sua madre.
L'eroe della sua storia era Roger, un classico babbeo, più volte in carcere per aver falsificato del denaro. Per evitare un terzo arresto che gli sarebbe stato fatale, cominciò a falsificare Happy Stamps... e scoprì che stava creando montagne dell'articolo autentico. Roger tuttavia scoprì che, mentre i bollini erano perfetti, la colla era difettosa. Le sue labbra erano rosa. Perfino la lingua e i denti erano rosa. Il racconto era carino e abbastanza originale, ma fu rifiutato.
A Durham King occupava una stanza nel sottotetto. Di notte, a letto, si sdraiava sotto quel soffitto e leggeva alla luce di una lampada.
Lì aveva una scrivania, la sua vecchia Royal e un centinaio di tascabili di fantascienza. C'erano anche una Bibbia e un fonografo per sentire i suoi dischi, soprattutto 45 giri di Elvis, Chuck Berry, Freddy Cannon e Fats Domino.
Quando era ormai quattordicenne aveva ormai collezionato tante lettere di rifiuto, che conservava inchiodate al muro.
Circa dieci anni dopo aver venduto un paio di romanzi, ritrovò un vecchio manoscritto, The Night of the Tiger e pensò che meritasse un’altra chance. Lo riscrisse e F&S lo comperò.
Il fratello Dave, che aveva un QI oltre i 150 o i 160,, fondò il giornale Dave's Rag. Il Rag era una stramba combinazione di bollettino famigliare e pettegolezzi provinciali con scadenza bisettimanale.
Oltre a notizie locali, Dave inseriva notizie di sport, giochi di parole, previsioni del tempo ricette, una storia a puntate (scritta da Stephen) e «Le barzellette di Dave».
Tra il 1958 e il 1966 la passione principale di Stephen King furono i film. Nella zona c'erano solo due cinematografi, entrambi a Lewiston ma quelle pellicole non gli piacevano. Al film Il cowboy con il velo da sposa preferiva Il seme della violenza. E quando di notte, a letto sotto il tetto, ascoltava il vento negli alberi o i topi in soffitta, sognava scene horror. Pensava a mostri che divoravano intere città, cadaveri radioattivi. Film dell'orrore, film di fantascienza, film di sbandati in moto lo facevano impazzire. La sala preferita era il Ritz.
Non esisteva film dell'orrore che non gli piacesse, ma i suoi preferiti erano la serie ispirata ad Edgar Allan Poe. Di tutti i Poefilm, quello che lo colpì maggiormente fu Il pozzo e il pendolo, che mescolava una serie di ingredienti del gotico trasformandoli in qualcosa di speciale.
La notte dei morti viventi, la feroce pellicola di George Romero, segnò l'inizio di una nuova era. La scena migliore mostrava John Kerr che, scavando in un muro dentro un castello, rinveniva il cadavere di sua sorella, che era stata murata viva. Il primo piano del cadavere era stato girato con un filtro rosso e un effetto di distorsione che allungava il volto in un gigantesco urlo muto.
Per le vacanze estive King stampò quattro dozzine di un romanzo nuovo, originale, Invasion of the Star-Creatures e riuscì a vendere quasi tutte le copie.
Nel secondo anno alla Lisbon High School diventò direttore del giornale scolastico The Drum e creò un giornale satirico ex novo, The Village Vomit.
Farcì il Vomit di ghiotte notiziole del tutto inventate sul corpo insegnanti, usando per i professori nomignoli che gli studenti avrebbero riconosciuto immediatamente. Fu completamente travolto dalla sua vena comica.
Fu convocato dal consulente all'orientamento scolastico, interessato a indirizzare la sua «penna irrequieta» a iniziative più costruttive. John Gould, direttore del settimanale di Lisbon, aveva bisogno di un cronista sportivo. Pertanto la scuola, per liberarsi di un alunno scomodo, lo invitò caldamente ad accettare.
Entrò così a lavorare alla Worumbo Mills and Weaving, a Lisbon Falls. Il lavoro era duro e noioso, ma aveva bisogno di soldi.
Nell'estate del 1969 iniziò a lavorare alla biblioteca dell'Università del Maine.
Un giorno i lavoranti di biblioteca fecero un picnic sul prato dietro la libreria universitaria. C’era una bella fanciulla con i capelli tinti di rosso e le più belle gambe che avesse mai visto. Si chiamava Tabitha Spruce. Un anno e mezzo dopo si sposarono.
Il loro matrimonio durò tutta la vita. Erano monogami per natura. Tuttavia ciò che li legava di più erano le parole, la lingua e il lavoro a cui entrambi avevano dedicato la vita.
Stephen King lavorava come insegnante per mantenere la moglie e i figli. Scriveva dopo il lavoro e si divertiva con i suoi racconti, per quanto macabri, come brevi evasioni dal lavoro.
C'erano momenti in cui il regista aveva l'impressione di ripetere semplicemente la vita di sua madre.
I racconti che vendette alle riviste per uomini tra il 1970 e il 1974 erano appena sufficienti a ricavarne di che vivere.
Una domenica pomeriggio, vide nella cassetta postale una busta. I suoi amici della Dugent Publishing Corporation gli avevano inviato un assegno di cinquecento dollari per il racconto A volte ritornano. Furono giorni di grande felicità, ma anche di grandi paure.
Aveva un posto da insegnante di inglese nella cittadina di Hampden. Riceveva una paga di 6400 dollari l'anno, una somma impensabile in precedenza. A fine inverno 1973 vivevano in una grande roulotte a Hermon.
Sua moglie Tabby fu un elemento cruciale nei due anni di insegnamento ad Hampden: non lo scoraggiò mai a smettere di scrivere. Il suo sostegno fu costante. Scrivere è un'occupazione solitaria. Avere qualcuno che crede in te fa una grande differenza.
Un tempo aveva scritto un racconto tutto al femminile, poi l’aveva cestinato. La sera dopo, tornato a casa da scuola, Tabby lo recuperò e fu disposta a dargli una mano per completarlo. Per scrivere Carrie, King si ispirò in parte a due sue compagne di liceo, Sondra e Dodie, disadattate e messe in disparte dai compagni. Carrie è un romanzo breve su una ragazza presa di mira che scopre di possedere capacità telecinetiche, vale a dire la possibilità di spostare oggetti con la forza della mente. Dopo aver subito un crudele scherzo, Carrie si vendica usando i suoi poteri telecinetici per uccidere le sue compagne. Il libro ottenne grande successo.
Successivamente King scrisse Shining senza nemmeno accorgersi di aver scritto di se stesso. Era un alcoolizzato. Nel 1985 era diventato anche un dipendente dalla droga.
Tra la fine del 1985 e l'inizio del 1986 scrisse Misery, un titolo che descriveva bene il suo stato d'animo. Era la storia di uno scrittore imprigionato e torturato da un'infermiera psicopatica.
Nel 1986 scrisse Le creature del buio, un racconto di fantascienza stile anni Quaranta in cui una donna scopre un'astronave aliena sepolta.
Non molto tempo dopo, la moglie gli impose di disintossicarsi. Nel momento peggiore non aveva più voglia di bere e non aveva voglia di restare sobrio. Si sentiva sradicato dalla vita. Nell'intraprendere i primi passi sulla strada del ritorno non smise mai di scrivere.
A poco a poco ritrovò il ritmo e successivamente ritrovò la gioia. Tornò alla sua famiglia con gratitudine e al suo lavoro con sollievo.
Altre opere: Le notti di Salem; Desperation; Dolores Claiborne; Cujo; La zona morta; Il Miglio Verde.
Il libro al quale Stephen King lavorò più a lungo è L'ombra dello scorpione. Voleva realizzare un romanzo di ampio respiro e con molti personaggi principali, un'epopea fantasy.
Un tempo aveva scritto un racconto tutto al femminile, poi l’aveva cestinato. La sera dopo, tornato a casa da scuola, Tabby lo recuperò e fu disposta a dargli una mano per completarlo. Per scrivere Carrie, King si ispirò in parte a due sue compagne di liceo, Sondra e Dodie, disadattate e messe in disparte dai compagni. Carrie è un romanzo breve su una ragazza presa di mira che scopre di possedere capacità telecinetiche, vale a dire la possibilità di spostare oggetti con la forza della mente. Dopo aver subito un crudele scherzo, Carrie si vendica usando i suoi poteri telecinetici per uccidere le sue compagne. Il libro ottenne grande successo.
Successivamente King scrisse Shining senza nemmeno accorgersi di aver scritto di se stesso. Era un alcoolizzato. Nel 1985 era diventato anche un dipendente dalla droga.
Tra la fine del 1985 e l'inizio del 1986 scrisse Misery, un titolo che descriveva bene il suo stato d'animo. Era la storia di uno scrittore imprigionato e torturato da un'infermiera psicopatica.
Nel 1986 scrisse Le creature del buio, un racconto di fantascienza stile anni Quaranta in cui una donna scopre un'astronave aliena sepolta.
Non molto tempo dopo, la moglie gli impose di disintossicarsi. Nel momento peggiore non aveva più voglia di bere e non aveva voglia di restare sobrio. Si sentiva sradicato dalla vita. Nell'intraprendere i primi passi sulla strada del ritorno non smise mai di scrivere.
A poco a poco ritrovò il ritmo e successivamente ritrovò la gioia. Tornò alla sua famiglia con gratitudine e al suo lavoro con sollievo.
Altre opere: Le notti di Salem; Desperation; Dolores Claiborne; Cujo; La zona morta; Il Miglio Verde.
Il libro al quale Stephen King lavorò più a lungo è L'ombra dello scorpione. Voleva realizzare un romanzo di ampio respiro e con molti personaggi principali, un'epopea fantasy.
Scrisse anche Le creature del buio; L'incendiaria; La metà oscura; La chiamata dei tre; Shining; Mucchio d'ossa; Il gioco di Gerald; Il corpo; Cuori in Atlantide; It; Buick 8.
Durante una passeggiata, fu investito da un van. Ebbe un trauma, da cui si riprese faticosamente. Gli fu ricostruita la gamba.
Cominciò a buttar giù On Writing nel novembre o dicembre 1997 e lo completò nel 1999.
Completò la parte biografica ed esaminò esaminato i meccanismi della scrittura più importanti.
Finalmente era lui che cominciava a prendere il sopravvento sul disagio fisico. Ancora non aveva ricuperato molto delle sue forze, ma ne aveva a sufficienza per portare a termine il libro e ne fu felice.
TITOLI DI ALCUNI FILM TRATTI DAI ROMANZI E DAI RACCONTI DI STEPHEN KING
L'acchiappasogni, dall'omonimo romanzo
Le ali della libertà, dal racconto Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank,
L'allievo, dal racconto Un ragazzo sveglio,
Brivido, dal racconto breve Camion,
Carrie - Lo sguardo di Satana, tratto dal romanzo Carrie
Christine - La macchina infernale, tratto dall'omonimo romanzo
Cimitero vivente, tratto dal romanzo Pet Sematary
La creatura del cimitero, dal racconto omonimo
Cujo, dall'omonimo romanzo
Fenomeni paranormali incontrollabili, tratto dal romanzo L'incendiaria
It, dall'omonimo romanzo
Mercy, tratto dal racconto La nonna
La metà oscura, dall'omonimo romanzo
Il miglio verde, dall'omonimo romanzo
Misery non deve morire, tratto dal romanzo Misery
L'occhio del male, dall'omonimo romanzo
Pet Sematary, dall'omonimo romanzo
Riding the Bullet, dall'omonimo romanzo
Lo sguardo di Satana - Carrie, tratto dal romanzo Carrie
Shining, dall'omonimo romanzo
Stand by Me - Ricordo di un'estate, tratto dal racconto Il corpo
Stazione Erebus, dal racconto omonimo
L'ultima eclissi tratto dal romanzo Dolores Claiborne
Unico indizio la luna piena, dall'omonimo romanzo