Un battito d’ali - Sveva Casati Modignani, Mondadori, 2017
In questo libro Sveva Casati Modignani, il cui vero nome era Bice Cairati, mentre cura il suo giardino con lo stesso amore con cui lo curava suo padre e si rivolge a lui, uomo sensibile, affettuoso, con cui aveva un’intesa profonda, quasi una complicità, un’intesa che le mancava con la madre autoritaria, la quale tendeva a scoraggiarla in ogni iniziativa, criticando le sue scelte e calcando sui suoi errori e le ripeteva: «La cattiva lavandaia non trova mai la pietra buona».
Avrebbe voluto dedicarsi agli studi, ma fu costretta ad abbandonarli per aiutare la famiglia in ristrettezze economiche. Come primo lavoro retribuito, iniziò come segretaria alle dipendenze del signor Soria. Inoltre, per arrotondare lo stipendio, dava ripetizioni a domicilio. Imparò bene a dattilografare e soddisfaceva appieno le esigenze del datore di lavoro, ma si trattava di un impiego arido e ripetitivo, che non poteva soddisfare le sue aspirazioni.
Quando seppe che un’importante galleria d’arte cercava una segretaria che conoscesse bene il francese e l’inglese, colse l’occasione al balzo. Le tele erano prodotte da pittori contemporanei, ma la sua conoscenza della storia dell'arte si fermava ai pittori classici. Imparò nuovi nomi, da Kandiskij a Roberto Crippa e Lucio Fontana. Quest'ultimo artista le regalò uno dei suoi "tagli", spiegandole che l'origine dei tagli fosse dovuta a un'arrabbiatura, che gli aveva permesso di praticare un’apertura verso l’infinito, al di là delle stelle. di aprire uno squarcio sul mistero dell’eternità.
Pur rimanendo nient'altro che una segretaria, aveva modo di confrontarsi con artisti e studiosi, di essere sempre in contatto con le belle arti e di arricchire la sua mente.
Fu licenziata in tronco, probabilmente per la gelosia di una scrittrice amante del titolare della galleria.
Decise allora di intraprendere la strada del giornalismo. Accettò un incarico come intervistatrice di personaggi famosi del mondo della musica e dello spettacolo, politici, manager ed industriali. Ebbe modo di intervistare Josephine Baker, Mina, Alida Valli, Gino Cervi, Luchino Visconti, Susanna Agnelli e tanti altri personaggi del jet set.
Successivamente pensò di cimentarsi con le storie d'amore e iniziò a scrivere sceneggiature di fotoromanzi di successo. Erano anni in cui l’editoria aveva grande successo.
Gli editori apprezzarono la sua scrittura e le fu offerta una rubrica personale su una rivista molto diffusa. Ebbe modo di viaggiare molto, seguendo le sfilate di alta moda e intervistando uomini politici di vari Paesi d'Europa e dell’Africa. La sua rubrica era molto letta e vari personaggi facevano a gare per essere intervistati ed avere uno spazio sui suoi giornali.
Alla fine lasciò il giornalismo e si dedicò alla scrittura. Inizialmente cercò di scrivere le belle storie che il padre le raccontava e cominciò a scriverle per non dimenticarle. Il primo romanzo, scritto quasi per caso, commosse tanto il padre, al punto che la convinse a continuare a scrivere le sue storie per gli altri. Scrisse i primi tre romanzi assieme al marito. Scelsero, come nom de plum, Sveva Casati Modignani, perché secondo l'editore esso faceva pensare a nobili origini. Dopo la malattia del marito, Bice continuò da sola, mantenendo lo pseudonimo e scrivendo tanti romanzi di successo.
A conclusione del libro Un battito d’ali, la scrittrice dice: Ho sbagliato in pieno alcune scelte della mia vita, a volte mi sono lasciata guidare dall’istinto più che dal ragionamento.
Pensando ai genitori, si definiva debitrice di sua madre per le tante lezioni di umiltà: proprio la madre le aveva insegnato a tenere il profilo basso e a non prendersi mai troppo sul serio. Ringraziò mentalmente il padre per averla sempre sostenuta, riconoscendogli il merito di averla incoraggiata nella sua attività di scrittrice.
Un giorno, nel giardino della loro vecchia casa, in cui aveva continuato ad abitare, mentre cercava di sradicare l’erba infestante che tentava di soffocare il tappeto di dicondra, curato personalmente da suo padre, all'improvviso "sentì" il suo profumo e credette che il pettirosso che cantava nel suo giardino le fosse stato inviato dal padre.
La scrittrice conclude il libro sperando che il pettirosso torni tra i suoi fiori perché lei "aspetta sempre un battito d'ali".
1981 – Anna dagli occhi verdi, Milano, Sperling & Kupfer.
1983 – Saulina (Il vento del passato), Milano, Sperling & Kupfer.
1986 – Come stelle cadenti, Milano, Sperling & Kupfer.
1986 – Disperatamente Giulia, Milano, Sperling & Kupfer.
1986 – Sotto il segno della vergine. Un giallo d'amore, Milano, Rizzoli periodici.
1988 – Donna d'onore, Milano, Sperling & Kupfer.
1989 – E infine una pioggia di diamanti, Milano, Sperling & Kupfer.
1992 – Il cigno nero, Milano, Sperling & Kupfer.
1995 – Il corsaro e la rosa, Milano, Sperling & Kupfer.
1998 – Lezione di tango Milano, Sperling & Kupfer.
2000 – Vaniglia e cioccolato, Milano, Sperling & Kupfer.
2001 – Vicolo della Duchesca, Milano, Sperling & Kupfer.
2004 – Qualcosa di buono, Milano, Sperling & Kupfer.
2006 – Rosso corallo, Milano, Sperling & Kupfer.
2007 – Singolare femminile, Milano, Sperling & Kupfer.
2011 – Un amore di marito, Milano, Sperling & Kupfer.
2012 – Il diavolo e la rossumata, Mondadori Electa.
2013 – Palazzo Sogliano, Sperling & Kupfer.
2014 – Il bacio di Giuda, Mondadori Electa.
2016 – Dieci e lode, Sperling & Kupfer.
2017 – Un battito d'ali, Mondadori Electa.
2017 – Festa di famiglia, Sperling & Kupfer.
2018 – Suite 405, Sperling & Kupfer
2019 – Segreti e ipocrisie, Sperling & Kupfer
2020 - Il Falco, Sperling & Kupfer
2021 - L'amore fa miracoli, Sperling & Kupfer
2022 - Mercante di sogni, Sperling & Kupfer