JOHN GROGAN - Io e Marley (2006)
ISABEL ALLENDE - Ines dell'anima mia (2006)
ILDEFONSO FALCONES – La cattedrale del mare, Longanesi 2006
CARLOS LUIS ZAFON – L’ombra del vento, Mondadori 2006
JOHN BOYNE - Il bambino con il pigiama a righe (2006)
JAMES PATTERSON - La memoria del killer (2006)
JOHN GROGAN - Io e Marley (2006)
Io & Marley è un'autobiografia del giornalista statunitense John Grogan dedicata al suo Labrador Marley.
Quando John e Jenny, una giovane coppia della Florida, decidono di adottare un cane non immaginano quale uragano sta per abbattersi sulla loro casa. I due adottano un piccolo cucciolo tenero che, dopo breve tempo, si trasforma in una macchina da guerra, rumoroso e ben poco controllabile, molto forte, che sfonda le zanzariere, rosicchia le porte, sbava su tutti, ingurgita qualsiasi oggetto non commestibile, al punto che verrà portato ad una scuola di addestramento, causando la vergogna dei suoi padroni e l'irascibilità della sua addestratrice.
Ma Marley li ama tutti, sia i genitori, sia i figli che arrivano, l'uno dopo l'altro, due maschietti e una femminuccia.
Con la sua esuberanza, Marley crea numerosi problemi alla famiglia Grogan, ma il suo attaccamento è più forte del loro risentimento e la sua lealtà è commovente. Così la famiglia si adatta a questo grosso cagnolone leale e fedele, che li ama tutti. Scene di puro godimento e risate si alternano ad altre di puro sconforto, ma tutto il libro è godibilissimo.
Drammatico e commovente è il finale.
Dal libro è stato tratto l'omonimo film, che ha avuto grande successo.
ISABEL ALLENDE - Inés dell'anima mia (2006)
Si tratta della biografia romanzata di Inés de Suárez, realmente esistita, che fu l'unica donna spagnola a partecipare alla Conquista del Cile nel 1540.
Ines Suarez, una giovane spagnola, si innamorò di Juan de Malaga, donnaiolo e gran giocatore e, contro il volere della famiglia, lo sposò. Il marito ben presto l’abbandonò per recarsi nel nuovo Mondo sognando oro e ricchezza. Ines partì alla volta del Sudamerica alla ricerca del marito.
A Cuzco incontrò Pedro de Valdivia ed entrambi si innamorarono appassionatamente l’uno dell’altra. Per amore affrontarono un viaggio avventuroso attraverso il deserto di Acatama per conquistare i paradisiaci territori di un paese ancora inesplorato, il Cile, dove fondarono la città di Santiago.
Ines, donna, amante, guerriera, eroina, ottenne l’amore, la terra e il potere, diventando infine governatrice accanto a Pedro.
Ecco l'incipit di Inés dell'anima mia
ILDEFONSO FALCONES – La cattedrale del mare, Longanesi 2006
Il contadino Bernat Estanyol sposa la bella Francesca ed organizza un bel banchetto nuziale. All’improvviso appare il conte, il quale reclama lo ius primae noctis per ogni contadino del suo feudo che, sposandosi, deve cedergli il posto nel suo talamo la prima notte. Anche Bernat non può negare al conte questo diritto.
Francesca rimane incinta e partorisce Arnau. Il conte reclama la paternità di questo figlio ed obbliga Francesca a trasferirsi al suo palazzo assieme al bambino.
Bernat s’introduce nel castello e rapisce il bimbo, ma non può far nulla per Francesca, abbrutita dalle violenze che subisce quotidianamente dai servi del conte; fugge col figlio diretto a Barcellona, da sua sorella.
In questa città viene concessa la cittadinanza a tutti coloro che trascorrono almeno un anno di permanenza, affrancandoli per sempre dal rango di servi della gleba.
A casa della sorella Bernat lavora come artigiano, acquistando grande abilità ma. dopo pochi anni, la malasorte lo colpisce: perde il lavoro e si rassegna a fare lo stalliere con suo figlio. Durante una sommossa popolare viene catturato e impiccato.
Arnau viene assunto come scaricatore del porto di Barcellona. Sposa Maria, ma coltiva un rapporto adultero con Alexis, che lo ricatta.
Nel 1344 si arruola nell’esercito del re Pietro IV il Cerimonioso e incontra Francesca, diventata matrona delle prostitute. La donna, pur non rivelandogli di essere sua madre, lo libera dal ricatto di Alexis.
Si diffonde in città la peste e Maria muore. Come spesso è accaduto nel corso della storia, la responsabilità del morbo viene addebitata a una minoranza, in questo caso gli ebrei.
La conclusione non è del tutto prevedibile:
CARLOS LUIS ZAFON – L’ombra del vento, Mondadori 2006
La storia è ambientata nella Barcellona degli anni Quaranta, all’ombra del Franchismo.
Daniel Sempere, voce narrante del libro, orfano di mnadre, vive a Barcellona col padre libraio, proprietario di un piccolo negozio di libri usati.
Un giorno il padre lo conduce in un luogo misterioso, sconosciuto ai più, il Cimitero dei Libri dimenticati, una gigantesca biblioteca che comprende migliaia di libri caduti nell’oblio. Il padre lo invita a scegliere un libro, con l’impegno di adottarlo e averne cura per sempre, sottraendolo all’oblio a cui sarebbe altrimenti destinato.
Il giovane Daniel sceglie L’ombra del vento, un’opera scritta da Julian Carax, un autore sconosciuto. Daniel legge voracemente il libro e si entusiasma al punto da voler scoprire anche le altre opere dell’autore.
Decide così di contattare tutti coloro che hanno conosciuto Carax e di scavare nella sua travagliata vita, scoprendone l’infanzia difficile, gli amori, le scelte travagliate, le sofferenze; mette allo scoperto sentimenti, amore e odio, amicizia e crudeltà, lealtà e tradimenti, passione e disperazione dei numerosi personaggi coinvolti.
Daniel sarà oggetto di strane persecuzioni, ma anche le persone a lui care correranno gravi pericoli. Violenze e crimini, amore e morte si rincorrono nell'arco di questa lunga e appassionante narrazione.
Intorno al protagonista ruotano tanti personaggi strepitosi, tra cui mi piace ricordare Fermín Romero De Torres. Dapprima ricercato dalla polizia e torturato, poi costretto ad una vita misera e travagliata e successivamente entusiastico collaboratore della libreria di Sempere, è un soggetto estremamente interessante, sempre stravagante, irrequieto dongiovanni, gran chiacchierone ma anche ricco di saggezza e profondamente umano.
JOHN BOYNE - Il bambino con il pigiama a righe (2006)
Bruno, un bambino tedesco di famiglia agiata, che vive a Berlino in una splendida villa a cinque piani con tanta servitù a disposizione, uno spettacolare giardino fiorito, tanti giochi, è costretto a lasciare la sua bella casa, i tre amici del cuore e i nonni per trasferirsi con la famiglia in una località lontana. Il padre di Bruno è un capitano dell'esercito tedesco, che riceve dal Furio in persona (N.B. alcuni nomi sono volutamente storpiati per rendere credibile la loro errata pronuncia da parte di un bambino) la richiesta di trasferirsi in Polonia per sorvegliare un campo di prigionieri.
Decisamente scontenti, Bruno e la sorella Gretel entrano nella nuova casa a tre piani, decisamente meno sontuosa e anche un po' fatiscente rispetto alla splendida casa di Berlino. Anche qui hanno a disposizione tanta servitù, tra cui un ex medico, attualmente prigioniero del lager, che viene adibito alla pulizia delle verdure per i pasti della famiglia. Questo splendido personaggio interagisce con pazienza con Bruno, il quale non riesce a credere che un medico sia potuto retrocedere al rango di servo. Piano piano riesce a conquistare la fiducia del bambino.
La casa è del tutto isolata: non ci sono altre case nel circondario. Bruno teme di dover restare completamente isolato, senza amici con cui giocare. Dalla finestra della sua camera, guardando in lontananza, vede uno stranissimo campo, tutto recintato con filo spinato, in cui riesce a malapena a intravedere esseri umani (bambini e vecchi), stranamente tutti vestiti con un pigiama a righe. Nei suoi lunghi e desolati pomeriggi in cui non ha nulla da fare, si improvvisa esploratore e cerca di scoprire chi siano quelle persone così stranamente abbigliate che vivono non lontano da casa sua. Scopre persone sofferenti, tristi, deperite, che svolgono stentatamente qualche lavoro.
Fra i tanti, scorge un bambino e cerca di interagire con lui.
Il piccolo ebreo e il bambino tedesco diventano subito amici. Bruno, intenerito dalle condizioni del suo nuovo amico, affamato e infelice, gli porta ogni giorno qualche alimento che è riuscito a sottrarre alla mensa familiare.
I due si incontrano proprio sul bordo del reticolato, anche se il piccolo ebreo teme sempre di essere ripreso e punito dalle guardie.
Un giorno il piccolo confessa all'amico di non riuscire più a trovare il padre. Bruno, che da grande vorrebbe diventare esploratore, decide di fare un'ispezione all'interno del campo. D'accordo con l'amico, entra di soppiatto da una piccola apertura della rete di recinzione. L'amico gli fornisce alcuni capi di abbigliamento dei prigionieri. Spogliatosi dei suoi abiti e abbandonati anche stivali e calzini, Bruno diventa "uno di loro" e si confonde nella massa.
Per una crudele coincidenza, proprio quel giorno i due bambini odono una voce e vengono tutti radunati in un locale dove ci sono le docce. Dietro le loro spalle cade una pesante saracinesca di metallo: nessuno potrà più uscire da lì. Sconvolgente e quasi allucinante il finale tragico, aperto solo alla catastrofe.
I genitori di Bruno lo cercheranno lungamente e inutilmente, senza più trovarne traccia.
Mi è difficile raffigurarmi l'incredibile posizione di un'abitazione di un capitano delle S.S. nei pressi del lager; ritengo ancor più inverosimile la possibilità che un bambino riesca ad aggirare i nazisti posti a guardia del reticolato del lager stesso. Sappiamo che le squadre di controllo del reticolato avevano a disposizione luci, mezzi. agenti e strumenti di controllo perché nulla, neppure un oggetto minuscolo, sfuggisse al loro attento controllo.
Nonostante queste perplessità, Il bambino con il pigiama a righe resta un libro memorabile, che racconta la tragica storia dell'Olocausto con gli occhi dei bambini coinvolti nella storia e degli adulti che si occupano di loro.
Tra i personaggi spicca per la sua grandezza la nonna paterna di Bruno, ex attrice amante della recitazione, che ha incoraggiato i nipoti a rivestire tanti ruoli in alcune recite domestiche allestite da lei. Questa donna, rivoltandosi contro il figlio, che vanta l'amicizia col Fuhrer ed è certo di servire la patria, si dispera per aver potuto mettere al mondo uno uomo così incapace di capire gli eventi, così privo della consapevolezza dell'imminente catastrofe della Germania e degli altri Paesi coinvolti. La donna tenta inutilmente di fermare la progressiva trasformazione di suo figlio in un "burattino senza fili" che non sa di essere manipolato e crede di essere un grande capo.
JAMES PATTERSON - La memoria del killer (2006)
Il detective Alex Cross, uno psicologo-detective, che sta dando la caccia ad una serie di killer psicopatici e seviziatori, vive con la moglie Maria ed i suoi tre figli. Sono una famiglia serena e felice.
Un giorno, mentre Alex è con la moglie, all'improvviso un killer spara ed uccide Maria, che muore tra le sue braccia.
Per tanti anni egli si tormenta, chiedendosi se il killer mirava a sua moglie o forse voleva uccidere proprio lui.
Dieci anni dopo, quando la ferita gli brucia ancora, un amico detective gli chiede di aiutarlo in un’indagine su uno stupratore seriale. Si tratta del cosiddetto Macellaio...
Indagando sul Macellaio, Cross vede delle affinità con il comportamento del killer che ha ucciso sua moglie. Per rispondere a questi interrogativi, egli deve catturare il killer e scoprire nella sua memoria le risposte alle domande che ancora lo tormentano. Ma è lui l'assassino cercato per tanti anni?