TRAME DI ROMANZI
In queste pagine troverete le trame dei romanzi più diffusi degli ultimi trent'anni, La lettura della trama può invogliare a leggere un libro sconosciuto (o di cui si conosce solo il titolo) e può costituire un incentivo per la scelta di un regalo che possa piacere particolarmente ad una persona cara.
Buona lettura a tutti!
Dipinto di Vittorio Matteo Corcos - Pomeriggio in terrazza
JAMES PATTERSON - Tradimento finale (2016)
FRANCESCA DIOTALLEVI - Dentro soffia il vento, Neri Pozza 2016
OSVALDO GUERRIERI - Schiava di Picasso, Neri Pozza, 2016 (romanzo biografico)
CAMILO SANCHEZ -La vedova van Gogh, Marcos y Marcos, 2016
JAMES PATTERSON - Tradimento finale (2016)
In questo romanzo tornano le quattro Donne del Club Omicidi, alle prese con l'omicidio di quattro persone in un albergo di lusso a San Francisco e l'esplosione di un aereo, in cui sono morte 400 vittime. Tra le spie e le persone che tradiscono, sia nella C.I.A. che nei servizi segreti, incredibilmente è coinvolto Joe, marito di Lindsay Boxer, la quale, sconvolta, non sa più in che cosa credere.
La lettura di questo spy-story si fa apprezzare non tanto per le vicende legate alla ricerca e alla cattura della spia Alicia Miller, la cui narrazione non sembra discostarsi molto dalle solite storie di spionaggio, quanto per gli eventi personali di Lindsay, ben più coinvolgenti.
FRANCESCA DIOTALLEVI - Dentro soffia il vento, Neri Pozza 2016
La vicenda è raccontata da ben tre voci narrati, i tre protagonisti.
Fiamma, la “strega” buona, è una ragazza strana, che vive appartata ed emarginata in un villaggio dove è oggetto dei pregiudizi e dell’ignoranza degli abitanti del villaggio, che la evitano di giorno ma la ricercano di notte, per chiedere il suo aiuto e le sue pozioni a base di erbe che curano tutti i mali; assiste le partorienti e lenisce i dolori di tutti con le sue “erbe magiche” . In cambio, le portano pane e frutta, uova e lana, lasciandoli sul limitare della porta, senza rivolgerle la parola e senza ringraziarla.
Fiamma si sente al sicuro nel suo capanno e nel bosco in cui ha sempre vissuto. Ama le creature dei monti, che cura senza timore e che la riconoscono e la considerano una di loro. Sembra fragile; in realtà è una persona forte e positiva.
Ogni sera, sul far della sera, Fiamma si affaccia fino alla proprietà dei Rosset, in ricordo di Raphaël, il suo unico amico, partito per la guerra, da cui non è più tornato.
Don Agape, il nuovo curato arrivato da Roma, ha scelto la piccola parrocchia di montagna, una realtà così diversa da quella in cui è vissuto, per dimostrare qualcosa (dimostrare a se stesso di avere fede, dimostrare di aver fatto la giusta scelta), ma soprattutto per ritrovare qualcosa. Con la sua dolcezza, si contrappone alla ruvidità e alla durezza del vecchio parroco che dovrà sostituire.
Forse don Agape è arrivato in quel piccolo paese della Val d'Aosta per il motivo sbagliato; sta scoprendo pian piano se stesso, sempre timoroso di invadere spazi che non gli sono consentiti, ma ritrova, o forse trova per la prima volta, quella vocazione della quale, in cuor suo, aveva sempre dubitato.
Yann è un giovane montanaro convinto di essere responsabile della morte del fratello, per non essere andato a combattere anche lui. Anche Yann ha dovuto ricorrere, come tanti nel villaggio, alle cure di Fiamma dopo essersi ferito alla gamba e se ne è innamorato perdutamente, pur non volendolo ammettere neppure a se stesso, avertendo acutamente di tradire, per la seconda volta, il fratello.
Il borgo di Saint Rhémy, tra le bellissime montagne della Val d'Aosta, costituisce il grande scenario dove scorre la vita della piccola comunità e dove, finalmente, la storia volge al termine con il maestro Lucien Borel che, come un deus ex machina, svela a Fiamma ogni segreto.
LA VEDOVA VAN GOGH - Camilo Sánchez, Marcos y Marcos editore 2016
La vedova Van Gogh è la donna che ha lottato per rendere immortale l’artista. Era la moglie di Theo, il fratello di Vincent. L’artista, conosciuto dopo la morte, era del tutto incompreso dai contemporanei, era deriso e non amato. Il fratello Theo, morto poco dopo la morte di Vincent, che si era sparato al petto, era un mercante d’arte: acquistava i quadri dei maggiori pittori impressionisti. Ebbe grande fiducia nell’arte del fratello Vincent e finanziò spesso le sue opere. Sofferente nel fisico e anche psichicamente, morì sei mesi dopo il fratello, lasciando la moglie e Vincent, un figlio piccolo.
Johanna Bonger, vedova di Theo e cognata di Vincent., aveva in casa molti dipinti di Vincent. “La gente non li capisva, non li amava. Li usava come fondi d’armadio, per tappare i buchi del pollaio.” La coraggiosa Johanna, circondata da frutteti in fiore, notti stellate, ma anche corvi e girasoli, rimasta vedova, tornò in Olanda con il suo bambino e aprì una locanda. Fece arrivare tutti i quadri del cognato Vincent, che molti le avevano consigliato di buttare. Forte della fiducia che suo marito aveva sempre avuto per l’arte del fratello, appese tutti i quadri un po’ ovunque in casa. Lesse con attenzione le lettere intercorse tra i due fratelli e le pubblicò. Nella sua locanda mostrava a tutti i suoi quadri, ne raccontava la storia, li metteva in risalto, cercava di coinvolgere nel suo entusiasmo i clienti, sperando che li apprezzassero. Dovette trascorrere del tempo, ma finalmente riuscì a vendere un quadro a un signore argentino. Fiduciosa, aprì una mostra, con l’aiuto di ricchi mercanti d’arte; grazie a lei, alla sua tenacia, alla sua caparbietà, le grandiose opere di Vincent van Gogh sono rimaste a noi come patrimonio artistico indiscutibile.
Schiava di Picasso - Osvaldo Guerrieri, Neri Pozza 2016
Nel 1936 a Parigi una donna, la fotografa surrealista Henriette Theodora Markovitch, il cui nome d’arte è Dora Maar, gioca a colpire gli spazi tra le dita con un pugnale, a volte sbagliando il colpo. La stanno osservando il poeta Paul Elouard e l’artista Pablo Picasso. Quest’ultimo le chiede in dono i guanti, da conservare tra i suoi più cari ricordi. Dora ha appena superato una relazione burrascosa con lo scrittore Georges Bataille. Nasce, tra Dora e Picasso, un amore violento e tormentato. Pablo ama Dora, avverte per lei un’attrazione fisica, ma soprattutto intellettuale. In realtà egli ama soprattutto se stesso.
Dora fa dell’artista il principale oggetto delle sue fotografie e lo immortala mentre egli crea Guernica, nella Spagna della guerra civile, quando l’Europa subisce l’avanzata dei nazisti. Dora dice di lui: «Solo io so quello che lui è: è uno strumento di morte, non è un uomo, ma una malattia». Dora è una grande artista, ma Pablo non può tollerare che lei emerga nella loro relazione e la convince ad abbandonare la fotografia per abbracciare la pittura, di cui egli è grandissimo maestro.
Per ogni nuova opera realizzata da Dora ci sono critiche, umiliazioni, smacchi. Dora si sente intrappolata in un mondo che non le appartiene, mentre Picasso vola di donna in donna, sempre alla ricerca di volti nuovi.
Il suo amore la porterà alla follia. Dora viene ricoverata in un ospedale psichiatrico e sottoposta ad elettroshock e, successivamente, un lungo trattamento psicoanalitico.
Liberata dopo due anni, Dora si affida alla fede (”Dopo Picasso soltanto Dio”), riprende in mano la propria vita e decide di ricominciare. Ritorna alla fotografia, ma il suo fisico ha risentito di tutta la sofferenza fisica e psichica a cui si era sottoposta. Muore a 76 anni in grandi ristrettezze economiche.