Dieci piccoli indiani
Anthony Marston, John Macarthur, Emily Brent, Lawrence Wargrave, William Blore, Edward Armstrong, Philip Lombard e Vera Claythorne, invitati dal signor Owen, si ritrovano a Nigger Island per una vacanza retribuita.
Gli invitati non si conoscono tra di loro e non conoscono il signor Owen; all'arrivo sull'isola scoprono che ci sono solo due domestici a loro disposizione e nessun altro.
In ciascuna delle camere loro assegnate è appesa una filastrocca macabra su dieci piccoli indiani che vengono uccisi ad uno ad uno.
Al centro del tavolo della sala da pranzo vi sono dieci statuette di indiani.
Dopo cena sentono una voce incolparli di essere degli assassini che meritano la pena di morte. Ad ognuno di loro viene attribuita una colpa circostanziata. Sconvolti, provano a discolparsi fra loro, ma comprendono immediatamente che non devono fidarsi di nessuno, perché, anche se loro fossero innocenti, certamente gli altri sono degli assassini.
All'improvviso muore il signor Marston. Il giorno dopo muore la domestica. Ogni volta che viene trovato un cadavere, manca una statuetta...
Ognuno teme per la propria vita. Il finale è davvero sorprendente e inaspettato...
Tre topolini ciechi (trappola per topi)
Molly e Giles hanno trasformato la loro casa di campagna in una pensione familiare. L'inaugurazione avviene durante una bufera di neve, in cui sono attesi i primi ospiti: la signora Boyle, la signorina Casewell, il maggiore Metcalf e altri.
Quella sera la radio trasmette la notizia dell'omicidio di un'anziana donna a Paddington.
Arriva alla locanda il sergente Trotter per proteggere gli ospiti e il personale della pensione da un possibile maniaco omicida.
Si scopre che il telefono non funziona.
Poco dopo viene uccisa la signora Boyle. Trotter indaga sull'assassino ma, con le sue domande e allusioni, fa sì che Mollie e Giles temano che il proprio coniuge li abbia traditi.
Trotter cerca di ricostruire la scena del delitto con l'aiuto di Molly e degli ospiti. Finale a sorpresa.
Un messaggio dagli spiriti
In un pomeriggio invernale, in una casa immersa nella brughiera mentre nevica, la signora Willet e alcuni amici decidono di fare una seduta spiritica. Si scopre un messaggio dagli spiriti: il Capitano Trevelyan (proprietario della casa affittata dalla Willet) è stato assassinato. Tra lo scetticismo generale, prevale il senso di realtà: se c’è stato un omicidio, bisogna informare la polizia al più presto. Uno dei presenti, il maggiore Burnaby, si offre di recarsi in paese a casa dell’amico Trevelyan per sincerarsi del suo stato di salute. Dopo aver percorso alcuni chilometri per recarsi dall’amico, dopo aver bussato inutilmente alla sua porta, si affretta a recarsi alla polizia. Gli agenti forzano la porta, entrano e scoprono che Trevelyan è effettivamente morto. Chi lo ha ucciso?
Dopo una serie di interrogatori, ricerche e colpi di scena, il libro si conclude con la scoperta del colpevole.
Le due verità
Il dottor Calgary, afflitto da un terribile rimorso per non aver evitato la condanna ingiusta di un innocente, si reca dalla famiglia Argyle e sostiene di poter dimostrare l'innocenza di Jacko, accusato di aver ucciso la madre adottiva, incarcerato e morto durante la prigionia.
Calgary rivela alla famiglia Argyle di aver dato un passaggio a Jacko proprio il giorno in cui fu uccisa la madre adottiva di lui. Il giovane sostenne, non creduto, di avere un alibi e di poter dimostrare che, all'ora del delitto, era ben lontano da casa, ma non si riuscì a trovare la persona che avrebbe potuto dimostrarne l'innocenza. Sfortunatamente Calgary, non essendo stato al corrente della condanna di Jacko, non poté testimoniare a suo favore.
Egli crede ora di compiere il proprio dovere sostenendo la piena innocenza del giovane e dandone ampia prova. Poiché Jacko era con lui nell'ora del delitto, non poteva essere il colpevole e meritava di essere pienamente riabilitato.
Il dottor Calgary credeva di portare sollievo ad una famiglia affranta dal dolore per la colpa commessa dal giovane. Inaspettatamente, la sua rivelazione provocò sgomento e paura: se non era stato Jacko ad uccidere Rachel Argyle, chi era il colpevole? Poteva essere stata una persona esterna alla famiglia o bisognava cercarlo all'interno delle mura domestiche?
Tutti cominciarono a pensare che ci fosse sia un altro colpevole proprio tra loro. Dal momento della rivelazione, ognuno cominciò a guardare agli altri con sospetto e terrore...