La domatrice (Appuntamento con la morte)
L’investigatore Hercule Poirot, in vacanza in un albergo a Gerusalemme, sentendo per caso due persone che parlano sottovoce, sente distintamente una di loro dire: Ti rendi conto, vero, che dev'essere uccisa?
Il giorno dopo egli riconosce quella voce: si tratta di Raymond Boynton, in vacanza con la madre, una ex-guardia carceraria, il fratello Lennox e le sorelle Carol e Ginevra.
Poirot fa anche la conoscenza della dottoressa Sarah King, dello psichiatra Gerard e di Lady Westholme
Sarah sembra attratta da Raymond, il quale è coartato dalla sua possessiva madre. La giovane dottoressa ritiene di dover consigliare alla signora di lasciare maggior libertà ai suoi figli. Per tutta risposta, la donna dice: Non ho mai scordato niente, non un volto, non un nome, non una voce.
La gita prevede anche una visita a Petra e qui Poirot rivede la famiglia e con loro prosegue la gita,, ma la signora Boynton e qualche altro turista preferiscono restare nell’accampamento. Al ritorno dalla passeggiata, si scopre che la signora Boynton è morta.
Poirot inizia ad indagare...
Assassinio sull'Orient-Express
Si parla di un crimine particolarmente intrigante, assai poco prevedibile (anzi il finale è imprevedibile), piacevolissimo, intelligente. Ne consiglio vivamente la
lettura a tutti.
L'investigatore Hercule Poirot, in viaggio sull'Orient Express, deve indagare sull'assassinio di Ratchett, ucciso con 12 coltellate in uno scompartimento dello stesso treno.
Poirot scopre che il vero nome della vittima era l'italiano Cassetti, ricercato da molti anni per aver rapito e ucciso la piccola Daisy Armstrong, uccisione seguita da altre morti di persone legate alla bambina.
Il detective inizia ad interrogare tutti i 12 passeggeri, ricevendone in cambio reticenze, bugie e mezze verità. L'unico punto emergente dagli interrogatori è che più di un passeggero era legato alla famiglia di Daisy.
Tra mille colpi di scena, trucchi, interpretazioni più o meno plateali di personaggi estrosi e stravaganti (si pensi alla principessa russa), l'investigatore si trova sempre più invischiato in una rete di menzogne in cui appare ben lontano un lume da cui partire.
Con grande astuzia Poirot pone nuovamente delle domande, ma in modo indiretto, in modo da ottenere almeno una vera risposta dagli interrogati. Scopre così la terribile verità.
Il pericolo senza nome
Durante una vacanza in Cornovaglia, Hastings e Poirot incontrano Nicky Buckley, proprietaria di una casa bellissima diroccata.
La ragazza svela loro di essere sfuggita a più di un agguato. Chi può volerla morta? Non è ricca, ha solo una casa ipotecata.
Poirot convince la ragazza a cercare compagnia per non restare sola in casa. Nicky chiama la cugina Maggie Buckley.
Vengono tutti invitati a una cena con spettacolo di fuochi artificiali. Durante la cena si parla di Michael Seton, un ricchissimo pilota scomparso.
Durante lo scoppiettio dei fuochi qualcuno spara a Maggie, la cugina di Nicky. Poirot crede che si sia trattato di un errore di persona. Intanto si viene a sapere che Michael Seton è morto e che ha lasciato la sua immensa fortuna all'amata Magdala Buckley. Nicky confida a Poirot che è lei la fidanzata segreta di Michael e sua erede universale.
La faccenda si complica con la scoperta di un testamento scritto di suo pugno alla ragazza, ma ancora la verità è lontana...
Finale a sorpresa.
Il ritratto di Elsa Greer
Mary Marchand, prossima alle nozze, si rivolge all’investigatore Hercule Poirot affinché scagioni sua madre Carolina Crane, accusata di uxoricidio 16 anni prima e subito condannata.
Nonostante i ricordi dei sopravvissuti siano lacunosi, confusi e perfino menzogneri, l’investigatore si mette al lavoro. Scopre che l’ucciso, il noto pittore Amyas Crayle, è stato ucciso con un veleno rubato dal laboratorio dell’amico Meredith. Della morte venne accusata la moglie, gelosa della modella Elsa Greer, che suo marito stava raffigurando in un quadro e che viveva con loro. In casa viveva anche Adrienne, la sorella di Carolina, la quale era stata fatta oggetto di uno scoppio d’ira da parte della sorella e ne era rimasta sfigurata. Poirot capisce che Caroline avesse sospettato dell’omicidio la sorella Adrienne, sempre in urto col cognato.
Per discolparla, travolta dai sensi di colpa nei confronti della sorella più piccola, si era attribuita la colpa. In realtà Adrienne non aveva nessuna responsabilità,
Come nei migliori gialli, colpevole è proprio la persona meno sospettata del romanzo. Non diciamo altro per non sciupare la stimolante lettura di questo avvincente giallo.
Se morisse mio marito
In uno spettacolo teatrale Poirot e il suo inseparabile amico Hastigs apprezzarono molto il talento di Carlotta Adams, attrice comica, la quale imitò alcuni personaggi celebri, tra cui la famosa attrice di teatro Jane Wilkinson, moglie separata del ricchissimo lord Edgware.
Tra il pubblico, che applaudiva calorosamente la talentuosa e spiritosa attrice comica, c’era proprio Jane Wilkinson, molto divertita dalla straordinaria capacità imitativa della Adams.
Dopo lo spettacolo, Poirot fu avvicinato da Jane Wilkinson, la quale gli confessò di essere innamorata perdutamente del duca di Merton e gli chiese di aiutarla a divorziare dal marito, Lord Edgware, contrario al divorzio, sostenendo che, se fosse morto, avrebbe risolto i suoi problemi. Naturalmente non pretendeva che il marito morisse: le bastava divorziare.
Nonostante Poirot non si occupasse di divorzi, di fronte a una bella donna non si sentì di negarle il suo aiuto. Pertanto, si recò dal lord il quale, sorpreso della richiesta, era già da tempo disposto a divorziare ed aveva inviato una lettera alla moglie per dichiararle la sua disponibilità. Il detective riferì il colloquio all’attrice, che ne restò sorpresa, ma soddisfatta.
Durante la notte l’ispettore Japp informò il detective che il lord era stato assassinato. Naturalmente la prima sospettata era la moglie che, non ancora divorziata, era la sua erede. Fu accusata perché il cameriere e la segretaria di lor Edgware l'avevano vista proprio quella sera entrare nello studio del lord.
Risultò però che Jane Wilkinson aveva un alibi inattaccabile, ma Poirot risolse brillantemente l'ingarbugliato caso...
Dal libro fu tratto il noto film "Tredici a tavola".
L’assassinio di Roger Ackroyd (Dalle nove alle dieci)
Nek villaggio di King's Abbot viene uccisa la vedova Ferrars e, successivamente, il ricco Roger Ackroyd. L’investigarore Poirot, subito convocato per individuare i responsabili, trova un valido collaboratore nel dottor Shepard, suo vicino di casa, al quale chiede di tenere un diario su cui scrivere ogni giorno gli eventi man mano che si svolgono.
I sospettati sono tanti: la cognata di Roger con sua figlia Flora; il maggiore Blunt; Ralph Paton, fidanzato di Flora e perennemente indebitato, oltre ad alcuni domestici.
I sospetti sembrano tutti convergere su Ralph, anche perché si scopre che, benché fidanzato con Flora, è in realtà segretamente sposato con Ursula, una cameriera.
Poirot smonta ad uno ad uno le false accuse articolate dall’assassino per sviare le indagini e far incolpare Ralph.
In un crescendo pieno di tensione, alla fine Poirot smaschera senza ombra di dubbio l’unico insospettabile e spietato assassino della signora Ferrars e del signor Ackroyd. Lettura assolutamente consigliata.
Dopo le esequie
Dopo il funerale di Richard Abernethie, Cora, la sorella del morto, insinua il dubbio che sia stato ucciso. L'avvocato di famiglia decide di indagare. Il giorno dopo Cora viene trovata morta a casa sua. Non essendo ricca, si sospetta che sia stata uccisa per aver ipotizzato il possibile omicidio del fratello.
Cora era pittrice e collezionista di dipinti. Un perito controlla le tele in casa di Cora, ma non trova oggetti di rilievo.
Anche Poirot indaga, ma alla fine fa una scoperta davvero sorprendente...
Poirot a Styles Court
Durante la Prima Guerra Mondiale il capitano Arthur Hastings si trovava a Styles Court, ospite dell'amico John Cavendish.
Una notte la matrigna di John, Emily Inglethorp, venne avvelenata. Hastings chiamò in soccorso il suo amico Hercule Poirot, celebre investigatore.
Poirot ricostruì gli eventi che avevano preceduto la morte della donna, la quale aveva litigato con qualcuno e successivamente aveva compilato un nuovo testamento, poi aveva cenato e si era ritirata nella propria camera.
Alla fine Poirot provò la colpevolezza dell'assassino, che non sembrava affatto sospettabile.
La parola alla difesa
Eleanor Carlisle e Roddy Welman, due lontani cugini, in procinto di sposarsi ricevono una lettera anonima in cui viene loro riferito che una persona sta cercando di estrometterli dalla ricca eredità della zia Laura.
I due si recano a casa della zia, gravemente malata, affidata alle cure di due infermiere e di Mary Gerrard, la figlia del giardiniere. Roddy si sente molto attratto da Mary e non lo nasconde.
Durante la notte la zia muore. Nel frattempo Eleanor, desiderosa di sistemare la casa della zia, ha chiesto aiuto alle due infermiere e a Mary. Durante una pausa di lavoro, offre a tutte dei tramezzini di gamberi e salmone e ne mangia qualcuno anche lei. Ma Mary cade a terra fulminata. Per questa morte Eleanor viene sospettata da tutti perché ben due forti moventi (desiderio di eredità e gelosia) e perché, durante la notte del decesso, era in casa della defunta. Viene condotta in carcere in attesa del processo.
Solo il dottor Lord, medico della defunta, crede appassionatamente all’innocenza di Eleanor e incarica della difesa il grande detective Hercule Poirot.
Dopo un'indagine che sembra non portare a nessun altro colpevole, Poirot riesce a strappare al boia l'innocente Eleanor, ormai rassegnata a un'ingiusta esecuzione...
La serie infernale
Poirot riceve una lettera anonima, firmata A.B.C., che preannuncia un delitto nella cittadina di Andover. Poirot avverte la polizia, che controlla tutta la cittadina, ma una donna, Alice Ascher, viene uccisa.
Un mese dopo arriva una nuova lettera a Poirot: si annuncia un omicidio a Bexhill. La polizia non riesce ad evitare che venga uccisa una ragazza, Betty Barnard.
Una terza lettera annuncia un analogo evento a Churston. Anche qui viene ucciso Carmichael Clark,
Sembra evidente che si tratti di un serial killer, che uccide seguendo un rigoroso ordine alfabetico sia per la località che per le iniziali della vittima.
Un'ultima lettera a Poirot, indicante un omicidio a Doncaster, porta a nuove ricerche, ma questa volta non si verifica nessun omicidio.
Un rappresentante di nome Alexander Bonaparte Cust si denuncia alla polizia, confessando di essere autore degli omicidi.
Poirot sospetta che il poveretto, che soffre di epilessia, non sia affatto il colpevole e infine riesce a mettere alle strette proprio colui che si riteneva assolutamente insospettabile e troppo intelligente per farsi scoprire.